Giovedì 7 novembre nella sala di Palazzo Fellini degli Studios di Cinecittà è stata presentata l’anteprima del cortometraggio “Israel che visse a Cinecittà”, che ripercorre i primi anni di vita di Israel Levy, figlio di due ebrei romani rifugiatisi a Cinecittà nel Teatro 5, che era diventato un centro di accoglienza per profughi, sfollati e sopravvissuti all’Olocausto.
È in questo ambiente che trovano alloggio sfollati romani, figli di coloni italiani in Libia, esuli giuliano-dalmati, sopravvissuti alla Shoah. Tra questi anche Klara e Imre che incontratisi e innamoratisi nelle fila del movimento giovanile Hashomer Hatzair, vorrebbero partire alla volta della Palestina ancora sotto mandato britannico. Ma giunti in Italia, Klara scopre di aspettare un bambino e la partenza salta. Israel che visse a Cinecittà ripercorre la storia di quel viaggio rimandato e della primissima infanzia di un bambino cresciuto e vissuto per due anni nel Teatro 5.
Ripercorrendo la sua storia è quella dei suoi genitori, il corto racconta come gli Studios abbiano rappresentato per molti la possibilità di tornare a sperare e a vivere.
Il cortometraggio è stato realizzato dall’Istituto Luce Cinecittà, insieme alla Fondazione Museo della Shoà.
All’anteprima hanno preso parte Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoà, Ariela Piattelli e Roberto Cicutto, Presidente e amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà. Alla proiezione del corto è seguita una visita guidata dei set all’aperto degli Studios e ai partecipanti e stata data l’opportunità di visitare la mostra permanente ‘Cinecittà si mostra’.