Sembra che qualcosa stia cambiando in Grecia. I siti del patrimonio ebraico, un tempo abbandonati, demoliti o destinati ad altri usi, sono ora destinati alle ricostruzioni e al riutilizzo specialmente come sinagoghe, quasi 80 anni dopo la Shoah. A riportare la notizia è il Jerusalem Post. Le comunità ebraiche – anche note come i romanioti in lingua greca – si stabilirono in Grecia nell’antichità, in città come Ioannina e Halkis. Le comunità sefardite furono fondate dopo il 1492, in importanti centri ebraici come Salonicco, Corfù, Rodi, Didimotico a Creta.
Durante la Shoah circa l’87% della comunità ebraica in Grecia morì. La distruzione toccò anche agli edifici ebraici come sinagoghe, biblioteche, edifici comunitari, scuole e circoli ebraici che furono demoliti o rilevati da altre organizzazioni. Importanti sinagoghe, come quella di Salonicco, furono distrutte, mentre nel novembre 1943 l’antico cimitero ebraico della città, con pregevoli lapidi marmoree, fu trasformato in materiale da costruzione.
A metà degli anni ’40, Kanaris Konstantinis, impiegato della posta ellenica e rappresentante del Consiglio centrale delle comunità ebraiche locali, viaggiò in tutta la Grecia e documentò dettagliatamente lo stato delle comunità ebraiche nei primi anni della ricostruzione dopo la Shoah. Negli anni ’80, toccò a Nicholas Stavroulakis, ex direttore del Museo Ebraico della Grecia, insieme al fotografo Timothy deVinney, ad intraprendere la prima indagine sui siti ebraici in Grecia documentando il tutto attraverso fotografie di sinagoghe e i siti ebraici.
La situazione è cambiata per i siti archeologici ebraici a partire dal 2014, quando la Comunità ebraica di Salonicco ha deciso di rinnovare le due sinagoghe rimaste: Monastirioton, costruita nel 1926 e Yad Lezikaron, costruita nel 1984. La ristrutturazione mirava a ripristinare l’importanza storica dei monumenti, e prevedeva: il restauro degli interni e degli esterni, il nuovo arredo, il potenziamento degli impianti e il miglioramento dell’accessibilità. Una reinstallazione dei Dieci Comandamenti in marmo, nella parte superiore dell’arco della facciata anteriore, è stato il punto culminante del restauro, una ricostruzione storica reale realizzata grazie a precedenti ricerche sulle sinagoghe del tempo.
Nel 2017, a Trikala, una città della Grecia centrale, i problemi di umidità causati dall’innalzamento delle acque sotterranee a causa dei cambiamenti climatici, hanno richiesto soluzioni immediate per proteggere la storica sinagoga Yavanim costruita nel XIX secolo. Il presidente della Comunità ebraica Yakov Venouziou, con il sostegno della Comunità ebraica di Salonicco hanno dunque deciso di procedere e restaurare anche la storica sinagoga.
Nel 2019 viene inaugurato un altro progetto unico per preservare e proteggere il pavimento a mosaico che apparteneva a un’antica sinagoga del IV secolo d.C. ancora in piedi nel cortile del Museo archeologico di Egina. Il mosaico fu scoperto nel 1829 e studiato da diversi archeologi, tra cui Elazar Sukenik nel 1928. La collaborazione con l’Eforate ha portato ad una mostra sul mosaico e a una campagna mediatica che ha assicurato l’impegno del Ministero della Cultura per il restauro totale del pavimento. L’iter burocratico è in corso, ma i lavori dovrebbero concludersi nel 2023.