Non è tardata ad arrivare la risposta del governo israeliano alle affermazioni fatte dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov domenica in un’intervista andata in onda in prima serata in Italia. I commenti di Lavrov sono “imperdonabili e un errore storico”, ha affermato Yair Lapid, ministro degli Esteri israeliano a Ynet.
“Gli ebrei non si sono uccisi durante la Shoah”, ha detto Lapid. “Mio nonno è stato ucciso dai nazisti. Dire che Hitler era di origine ebraica è come dire che gli ebrei si sono suicidati e non possiamo perdonare un simile paragone”, ha sottolineato.
“Mi fa infuriare non solo come ministro degli Esteri, ma anche come figlio di mio padre che è stato messo nel ghetto di Budapest. Non è stato messo lì dagli ebrei. È stato messo lì dai nazisti”, ha aggiunto, ricordando inoltre che “i nazisti perseguitarono gli ebrei e ne uccisero sei milioni. Gli ucraini non erano nazisti. Solo i nazisti erano nazisti e avevano condotto un’eliminazione sistematica del popolo ebraico”.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, Lapid si aspetta che arrivino le scuse dell’ambasciatore russo per i commenti fatti dal ministro Lavrov.
“Prima di tutto, i russi dovrebbero correggere il loro errore e aprire libri di storia”, ha sostenuto Lapid.
“Siamo stati molto chiari”, ha detto. “Israele è l’unico paese che gestisce un ospedale all’interno dell’Ucraina. e abbiamo investito molto nell’assistenza umanitaria”, ha affermato aggiungendo che Israele ha considerazioni sulla sicurezza nazionale, proprio come altri paesi”, ha affermato Lapid, che ha spiegato il motivo di tale presa di posizione, infatti “a volte si prendono decisioni basate non solo sugli interessi ma sui valori”. “Siamo tra i paesi che credono che la Russia non avrebbe dovuto invadere l’Ucraina”, ha detto.