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    Un convegno per ricordare la conferenza di Sanremo che stabilì il Mandato di Palestina

    Fra il 19 e il 26 aprile del 1920, esattamente cento due anni fa, si realizzò una delle premesse politiche e giuridiche più importanti per la nascita dello Stato di Israele. A Sanremo, in un castello neogotico a mezza costa della collina, si svolse una sessione del Consiglio supremo di Guerra Alleato. Alla conferenza parteciparono i rappresentanti delle quattro nazioni vincitrici della prima guerra mondiale, il primo ministro britannico David Lloyd George, il primo ministro francese Alexandre Millerand, il presidente del Consiglio italiano Francesco Saverio Nitti, che presiedeva la riunione, e l’ambasciatore giapponese Keishirō Matsui. Si discussero molte cose come il disarmo della Germania, l’internazionalizzazione degli stretti del Bosforo, i confini dello stato turco che era il successore dell’Impero Ottomano. Ma soprattutto si decise la sorte dei territori che erano appartenuti a questo impero in Medio Oriente. Si stabilì così un mandato francese sulle terre che divennero Siria e Libano, uno inglese sulla Mesopotamia, ma innanzitutto fu stabilito un mandato britannico sul territorio che oggi costituisce lo stato di Israele (inclusa Giudea e Samaria) e Giordania. L’occupazione britannica, che datava dall’ingresso del generale Allenby a Gerusalemme, divenne così un mandato internazionale, che realizzava esplicitamente la dichiarazione Balfour, con cui il governo inglese aveva promesso tre anni prima al popolo ebraico la costituzione di una patria (letteralmente una “national home”, una “casa nazionale”) nel luogo della sua origine.

     

    Due anni dopo, 4 luglio 1922, il Consiglio della Società delle Nazioni, che era l’equivalente di ciò che oggi è l’ONU,  approverà  all’unanimità (con 55 voti su 55 stati membri) il  mandato con una mozione importantissima perché in essa si dice esplicitamente che lo scopo del mandato dovrà essere l’appoggio all’immigrazione ebraica e all’insediamento ebraico in Terra di Israele e che le autorità britanniche dovranno collaborare a questo scopo con il movimento sionista, che è definito come il rappresentante del popolo ebraico. Ci vorrà ancora un quarto di secolo per la creazione dello Stato di Israele (la dichiarazione di indipendenza sarà proclamata da David Ben Gurion a Tel Aviv il 14 maggio 1948), e molte cose accadranno nel frattempo, fra cui la divisione del mandato in due stati, uno per gli arabi, che allora si chiamava “Transgiordania” e uno per gli ebrei, il territorio fra il Mediterraneo e il Giordano,  ma la legittimità politica e giuridica dello stato ebraico viene riconosciuta dalla comunità internazionale per la prima volta a Sanremo.

     

    Per ricordare questo evento, le associazioni di amicizia Italia-Israele della Liguria (specificamente quella di Savona, di Ventimiglia e di Genova) hanno tenuto ieri un piccolo ma seguitissimo convegno, invitando a parlare il generale dei carabinieri Pietro Pistolesi, che ha guidato molte missioni di pace in Medio Oriente ed è autore di un libro sulle conferenze successive alla prima guerra mondiale (“In volo verso Versailles”, Termanini Editore), David Elber (autore di “Il mandato per la Palestina – Le radici legali dello stato di Israele”, Belforte editore) ed il sottoscritto.

     

    Al convegno hanno partecipato numerosi consiglieri regionali e comunali, il prefetto e il questore di Imperia e ha portato il suo saluto Alex Zarfati, presidente di “Progetto Dreyfus”.

     

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