Proseguono le celebrazioni per il ricordo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo al Museo Storico della Liberazione di Via Tasso. Durante i mesi dell’occupazione nazifascista di Roma (10 settembre 1943 – 4 giugno 1944) questo edificio fu sede del Comando del Servizio di Sicurezza delle SS, sotto la guida del colonnello Herbert Kappler. È un museo particolare, in quanto è esso stesso documento storico, dal momento che al suo interno avvennero alcuni degli episodi più tragici della Resistenza romana. Per questo è carico di profondi significati.
Hanno deposto una corona di fiori al suo ingresso il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri accompagnato dall’Assessore alla Cultura Miguel Gotor e una delegazione dell’ebraismo italiano, composta dal Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, dalla Presidente CER Ruth Dureghello, dal Vicepresidente CER Ruben Della Rocca, dall’Assessore alla Memoria Massimo Finzi, dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni.
“Questo è un momento di memoria, per portare il ricordo sul sacrificio dei tanti partigiani che combatterono per la Liberazione – ha sottolineato a Shalom Ruth Dureghello – Tra questi vi erano molti ebrei, a cui va aggiunto il contributo della Brigata Ebraica. Celebriamo quindi una memoria nazionale, un momento di riflessione comune che oggi diventa ancora più importante, non solo perché il tempo rischia di annacquare il ricordo, ma soprattutto perché troppo spesso assistiamo a banalizzazioni e strumentalizzazioni di simboli della lotta partigiana. Vogliamo dare dignità a uomini e donne che scelsero da quale parte della Storia stare e lo fecero sacrificando molto spesso la loro vita, con determinazione e lucidità, con l’obiettivo di arrivare a un bene supremo e comune, quello della libertà e della democrazia sancite dalla Costituzione”.
È seguita una visita all’interno, con il primo cittadino della Capitale che per la prima volta in qualità di Sindaco ha girato per le sale del museo tra documenti, cimeli, giornali, manifesti.