Raccontare i nemici che non si
vedono, gli italiani indifferenti che durante la guerra girarono il volto alle
atrocità dei nazisti. Questo il tema centrale del film “Storie della Shoah in
Italia. I complici”, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah col contributo
di Roma Capitale ed il patrocinio di istituzioni nazionali ed ebraiche.
Scritto dagli storici Isabella
Insolvibile e Amedeo Osti Guerrazzi, con la regia di Alessandro Arangio Ruiz,
la pellicola si snoda nei veri luoghi della tragedia, tra le città di Roma,
Firenze, Milano e Trieste: il carcere di S. Vittore e quello di Via tasso, la Risiera
di San Sabba, il Binario 21. Ad ogni luogo è associata una storia di tradimento
e delazioni, attraverso cui è possibile comprendere il complesso meccanismo
della deportazione, che spesso iniziava dalle soffiate.
“Girare questo film mi ha suscitato emozioni
forti – ha commentato a Shalom il regista Arangio Ruiz – I cattivi non si
vedono nel documentario, perché non si hanno molte informazioni dei delatori.
Abbiamo perciò fatto parlare i buoni cercando di costruire un documentario
scientificamente accurato ed al contempo fruibile anche da persone che non
conoscono la storia fino in fondo”.
Quello dei delatori è un capitolo noto,
ma non troppo approfondito nella narrazione della Shoah, che però ha compromesso
numerose vite, vendute per poche lire ai loro aguzzini. La maggior parte delle
spiate venivano consumate principalmente da bande di fascisti, di cui i nazisti
si servivano, ma anche da collaborazionisti che, mossi dall’ideologia o dal
denaro, aderirono all’infamia.
Il documentario si compone di filmati
d’epoca, interventi di storici e interviste a vari testimoni, come Emilia Di
Porto che racconta: “Anche se ero piccola, certe cose rimangono impresse nella
mente. Quello che ho visto era un orrore indescrivibile, mi ha lasciato ferite
che non si rimargineranno mai. I giovani devono seguire la via dell’unità e della
fratellanza, affinché non si ripeta mai più”.
Voci, racconti, immagini e musiche
coinvolgenti intervallate da letture di documenti e missive, a cui ha prestato
la voce l’attore Luca Ward. Un documentario duro, tragico, che permette di
comprendere a pieno la spietatezza della ferocia antisemita, indistinta nei
confronti di bambini, uomini, donne e anziani.
“In quanto storica, per quanto sia
abituata a studiare queste tragedie, mi fa sempre effetto – ha spiegato
Isabella Insolvibile – Sono contenta che il film venga pubblicato attorno al 25
aprile, perché quel giorno ci ha liberato anche da queste atrocità”. Tenere
viva la memoria in tutte le sue sfaccettature, nell’intera complessità.
Il
documentario andrà in onda sulle reti Rai sabato 23 aprile, ore 23:00, su TG2
Dossier e martedì 26 aprile, ore 22:00, su Rai Storia.