Ludmila, un’anziana signora di 85 anni sopravvissuta alla Shoah, vive a Kiev ed è una delle poche persone fortunate che ricevono assistenza domiciliare in questo difficile momento. A prendersi cura di lei è Anna, 40 anni, impiegata presso i servizi sociali Hesed del Joint Distribution Committee (JDC), un’organizzazione di soccorso ebraica. Lo riporta il Times of Israel.
Sono quasi due milioni le persone che ormai hanno abbandonato Kiev a causa dell’invasione russa. Il sindaco della città Vitali Klitschko ha sottolineato la grande difficoltà a trovare assistenti domiciliari che possano occuparsi di anziani e malati, che non sono in grado di lasciare le proprie abitazioni.
“Non posso accettare questa guerra. Mi sento frustrata, ma non sono sola – ha detto Ludmila – La mia adorata Anna non mi ha lasciata. Il suo supporto è estremamente importante per me. Anna mi porta da mangiare. Posso sopravvivere e credere che arriveranno giorni più luminosi”.
Ogni giorno la badante, nonostante abbia una famiglia di cui occuparsi, fa la spesa all’anziana signora e rimane con lei fino al coprifuoco.
“Ludmila abita al terzo piano e non è in grado di fare le scale – ha affermato Anna – Così quando suonano le sirene, lentamente ci muoviamo verso il bagno o il corridoio, dove siamo più sicure”. “Spesso sentiamo il rumore delle esplosioni e quando siamo molto spaventate, ci sosteniamo a vicenda con degli abbracci. Ci stringiamo forte e preghiamo per la pace” ha aggiunto Anna.
In Ucraina il JDC gestisce 18 sedi, molte delle quali, a causa dello scoppio della guerra, sono state costrette a chiudere. Dov’è possibile, gli assistenti domiciliari, come Anna, continuano a prestare servizio, rischiando la loro vita per aiutare anziani e malati.