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    Dall’archivio spunta un documento sul pogrom russo del 1881

    Nell’Europa dell’età contemporanea discriminazioni e violenze nei confronti degli ebrei furono frequenti soprattutto nei Paesi dell’Est. A questo proposito non fanno eccezione Ucraina e Russia.

    Degli ucraini si ricordano soprattutto le stragi compiute durante la seconda guerra mondiale quando furono uccisi decine di migliaia di ebrei.

    Per questo genere di atti viene spesso usato il termine pogrom che in lingua russa significa «devastazione» ed indica le sommosse popolari che colpivano le minoranze religiose e molto spesso gli ebrei.

    Di queste violente manifestazioni antiebraiche in Russia e nei territori sotto l’influenza dello Zar si ricordano, tra le altre, quelle del 1821-1871, 1881-1884 e 1905-1907. Dopo l’omicidio di Alessandro II (13 marzo 1881), ucciso dai socialisti della Narodnaja volja (“Volontà del popolo”), nel sud dell’Impero russo si registrò una serie di pogrom che continuarono anche negli anni successivi.

    Presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma non vi è traccia di documenti riguardanti agli ebrei ucraini ma è stato rinvenuto materiale interessante relativo proprio al pogrom del 1881.

    Si tratta di una carta, datata 15 giugno 1881, concernente ad un’iniziativa dei membri della Scuola Catalana (una delle cinque sinagoghe del ghetto) all’interno della quale vi è scritto:

    “In seguito a comunicazione del Consiglio Direttivo la congrega della Scuola ha aperto una sottoscrizione a favore delle famiglie degli Israeliti perseguitati nella Russia Meridionale”.

    A questo proposito è interessante notare che al momento dell’ iniziativa erano passati circa 11 anni dalla fine del ghetto di Roma (20 settembre 1870). In quel periodo in Europa occidentale era iniziata l’emancipazione degli ebrei a fronte della quale non si era ridotto l’antisemitismo neppure nella Francia ex rivoluzionaria (si pensi al “Caso Dreyfus”).  Tuttavia, nell’Est del continente la situazione era, per molti versi, assai peggiore.

    E’, altresì, significativa la rete di solidarietà tra ebrei costruita a Roma per raggiungere regioni remote, soprattutto tenendo conto dei mezzi di comunicazione dell’epoca.

    Oggi la situazione sembra essere diversa e l’integrazione degli ebrei nell’Est europeo appare migliore che in passato, ma purtroppo una guerra che ha caratteristiche novecentesche sembra risvegliare i fantasmi del passato.

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