Mercoledì 5 giugno, si è tenuto presso la Sala Unità d’Italia della Corte di Appello Civile di Roma, il convegno “80 anni dopo. Magistrati e avvocati al tempo delle leggi razziali”. Ad aprire l’evento Elisabetta Pierazzi, Segretario della Giunta Distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati, la quale ha spiegato come è nata l’idea di organizzare tale convegno, “con la volontà di riportare alla luce i fatti accaduti durante la Shoah, affinché ciò che è accaduto in passato non riaccada mai più”, rimarcando il ruolo della Magistratura come mezzo per evitare quegli sbandamenti che l’organo giuridico ebbe durante il regime fascista.
A introdurre i relatori del convegno diverse autorità, a partire dal “padrone di casa” Luciano Panzani, Presidente della Corte d’Appello di Roma il quale ha prima detto che insieme alla Comunità Ebraica di Roma si stia realizzando una lapide in ricordo di tutti gli avvocati e magistrati ebrei che sono stati cacciati dall’ordine per via delle leggi razziali, e ha ricordato come “l’antisemitismo è stata la culla di teorie e scelte deliranti che hanno ferito profondamente il paese, e anche nella Capitale” riferendosi ai rastrellamenti del 16 ottobre 1943. Affermando inoltre che quelle forze che generarono il mostro, sono ancora operanti e come ha spiegato Giovanni Salvi, Procuratore Generale della Corte d’Appello di Roma, in continua evoluzione, infatti “quello che prima era il complotto pluto giudaico massonico ora sono diventate le teorie complottiste riguardanti Soros”. A concludere il ciclo di saluti Antonino Galletti, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che ha sottolineato come convegni del genere, non siano solamente un modo per ricordare ciò che è accaduto, ma che siano anche un modo per trarre insegnamento dal passato.
A seguito dei saluti istituzionali hanno preso parola quattro professori universitari, trattando vari temi. Il primo a parlare il professore di diritto costituzionale, Alfonso Celotto, il quale si è focalizzato su come ci fosse stata la necessità, memori del ventennio fascista, di affermare nella Costituzione l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura nell’esercitare il proprio ruolo. A seguire, la professoressa Antonella Mericoni, con un focus sugli avvocati e le leggi razziali, e Marcello Pezzetti, il quale ha spiegato come la propaganda, attraverso una carrellata di immagini dell’epoca, sia stata determinante nell’influenzare la società, e anche il mondo dei giuristi.
A chiudere quest’intenso convegno, il professor Gaetano Azzariti, il quale ha cercato di rispondere a una domanda molto attuale: ci sono nuovi casi di discriminazione? Nonostante la garanzia di uguaglianza posta dalla Costituzione, questa viene messa in discussione da recenti decreti nel quale emergono nuovi casi di discriminazione, in particolare riguardo i migranti.