“È nostra responsabilità non soltanto riconoscere questi episodi tanto scellerati, ma ancor più importante applicare le leggi e quindi perseguire i responsabili di questi atti”. Queste le parole della Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, ospite dei giornalisti Monica Giandotti e Marco Frittella su Unomattina, in onda su Rai 1, riferendosi all’aggressione antisemita nel livornese.
Nella giornata di ieri, infatti, è arrivata alla stampa la notizia di un episodio di violenza che ha visto vittima un bambino ebreo di 12 anni. La gravità dell’atto compiuto dalle due ragazze quindicenni a pochi giorni dal Giorno della Memoria, secondo la Presidente CER, è un segnale importante del fatto che ci sia bisogno di “continuare ad investire nell’educazione, perché i mali peggiori sono l’ignoranza e l’indifferenza”. Infatti, secondo quanto emerso dalle testimonianze, nessuno è intervenuto per impedire che il ragazzo venisse picchiato e insultato.
E sempre martedì, è emerso un dato allarmante: il 2021 è stato l’anno con più episodi di antisemitismo. “L’odio antisemita non è più strisciante, è evidente. Non ci sono più i rigurgiti, viene utilizzato come uno strumento per muovere le masse” sottolinea la Presidente. Un fenomeno già visto in passato nelle campagne di propaganda nazista e fascista, dove gli ebrei venivano considerati estranei. “L’assioma ebreo-straniero – spiega – deresponsabilizza gli italiani di fronte a qualunque atto si possa compiere nei confronti del popolo ebraico, come successe nel 1982”.
“È importante riconoscere che l’antisionismo e l’antisemitismo sono la stessa cosa, – afferma la Dureghello, – e non lo dice il popolo ebraico, ma lo dicono definizioni come quella dell’IHRA che il nostro Consiglio dei Ministri ha applicato e adottato due anni fa”.
“Negare il diritto di Israele di esistere è antisemitismo e questo va perseguito e contrastato in tutte le maniere possibili” ha aggiunto.