La Genesis Prize Foundation ha conferito ad Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, il Premio Genesis 2022, noto come “Nobel ebraico”, per il suo impegno nello sviluppo del vaccino anti-Covid 19.
Bourla ha ricevuto il maggior numero di voti da parte di 200mila persone in 71 Paesi. Il Comitato dei giudici lo ha votato all’unanimità e lo ha elogiato “per la sua leadership, la determinazione e soprattutto la volontà di assumersi grandi rischi”.
Il premio Genesis, istituito nel 2013, ha il valore di 1 milione di dollari ed è assegnato ogni anno a personalità che si distinguono per i risultati professionali, il contributo all’umanità e la dedizione ai valori ebraici. Albert Bourla, come i vincitori precedenti, ha deciso di donare l’importo ad iniziative filantropiche. In questo caso la somma sarà devoluta in progetti volti a preservare la Memoria delle vittime della Shoah, con particolare attenzione alla tragedia subita dalla comunità ebraica greca. Nato a Salonicco, Albert Bourla è figlio di sopravvissuti alla Shoah. I suoi genitori furono tra i duemila sopravvissuti di un’antica comunità ebraica composta da cinquantamila persone, quasi completamente spazzata via dai nazisti.
“Accetto umilmente il premio, anche a nome di tutti i miei colleghi di Pfizer, che hanno risposto all’urgente appello della storia in questi ultimi due anni e insieme hanno piegato l’arco del nostro destino comune – ha detto Bourla – Sono cresciuto in una famiglia ebraica, che credeva che ognuno di noi fosse forte quanto i legami della nostra comunità, e che siamo tutti chiamati da Dio a riparare il mondo. Non vedo l’ora di essere a Gerusalemme per accettare questo onore di persona, che simboleggia il trionfo della scienza e una grande speranza per il nostro futuro”.
“Il Dr Bourla personifica due dei valori ebraici più importanti – ha affermato Stan Polovets, cofondatore e presidente della Genesis Prize Foundation – l’impegno nel salvaguardare la vita e nel riparare il mondo. Mentre la pandemia è tutt’altro che finita, milioni di persone sono vive e stanno bene, grazie a ciò che Bourla ed il suo team di Pfizer hanno realizzato”. “Questo è un momento di grande orgoglio, non solo per Bourla, ma per l’intera comunità ebraica – ha aggiunto Polovets – Il dottor Bourla è una stella luminosa nella costellazione degli eccezionali scienziati e medici ebrei in prima linea nella lotta contro la pandemia”.
“Sono particolarmente orgogliosa che il Genesis Prize sia andato quest’anno ad Albert Bourla, per il quale non solo noi della giuria – ha affermato la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein, che fa parte del Comitato dei nove giudici – ma anche il pubblico interpellato si è espresso con entusiasmo. È una scelta che lancia un ponte verso il futuro esaltando l’amore e l’impegno strenuo per la vita del popolo ebraico. Bourla, la cui famiglia ha conosciuto a Salonicco gli orrori della Shoah, ha scelto una vita di esaltazione della scienza, della volontà di battere col vaccino e le cure un male che sembrava imbattibile. Il suo amore per Israele è stato esemplare ed evidente, la sua simpatia e gentilezza personale ne fanno un esempio insieme ai numerosi scienziati, medici, operatori della sanità provenienti dal mondo ebraico che hanno dato tutto se stessi nella battaglia del secolo”.
Il Presidente d’Israele Isaac Herzog consegnerà il Premio ad Albert Bourla il prossimo 29 giugno a Gerusalemme.