I resti di un’antica sinagoga, risalente al VII sec, sono stati rinvenuti a Side, città della costa mediterranea a sud della Turchia. Scoperta nel pavimento anche una lastra di pietra di forma circolare, sulla quale sono incise un’epigrafe in ebraico e in greco e una menorah. L’iscrizione riporta la dedica di un padre verso il figlio, morto in tenera età, e termina con la parola “Shalom”.
Il ritrovamento è rilevante, perché, nonostante la città abbia ospitato ebrei per secoli, sono poche le testimonianze di vita ebraica, oltre a rari documenti risalenti al periodo tardo-bizantino, rinvenuti finora.
Dal 2014, le autorità turche e i cittadini stessi hanno cercato di preservare la storia antica della città. “Quell’anno è stato un punto di svolta per Side in termini di ricerca e conservazione” – ha affermato l’archeologo Feristah Alanyali, che sta conducendo gli scavi, come riporta il giornale ebraico turco Avlaremoz.
Importante città portuale in antichità, Side inizialmente fu influenzata dalla cultura greca, dopo la conquista da parte di Alessandro Magno nel 333 a. C. Mantenne questa identità fino al XII sec., quando l’Anatolia fu occupata dai turchi selgiuchidi. All’inizio del XIX sec. la città fu ripopolata dai turchi musulmani, provenienti da Creta, ed ebbe un boom edilizio durante il XX sec., grazie all’incremento del turismo, soprattutto russo ed europeo.
L’archeologo Alanyali, auspica che nei prossimi quattro o cinque anni un’ulteriore rimozione delle strutture consenta alle antiche rovine, compresa la sinagoga, di far parte delle attuali infrastrutture urbanistiche, come avviene in molte altre città.
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