Nessuna quarantena sarà prevista per i vaccinati con terza dose, anche in caso di contatti con soggetti positivi al virus. La misura è stata sostenuta dall’esperto di virus e consulente di Biden, Anthony Fauci. Anche in Israele gli individui completamente vaccinati, venuti in contatto con un paziente positivo, Omicron incluso, potranno uscire dall’isolamento a seguito di un test PCR con esito negativo.
Martedì i nuovi casi di Covid in Israele hanno raggiunto il massimo negli ultimi tre mesi, mentre i casi gravi sembravano rimanere stabili. La variante Omicron continua a prendere piede velocemente.
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha annunciato martedì una modifica alle norme sulla quarantena per coloro che sono venuti in contatto con un paziente positivo, dopo una consultazione con funzionari sanitari e altri ministri.
Secondo le nuove linee guida, chiunque sia completamente vaccinato, e sia venuto a contatto con una persona risultata positiva al Covid, indipendentemente dal ceppo, dovrà rimanere in quarantena solo fino a quando non risulterà negativo al PCR. Una volta fuori dalla quarantena, i soggetti non potranno entrare in luoghi con popolazioni ad alto rischio, come ospedali e case di cura, per i successivi dieci giorni.
Per quanto riguarda coloro che non sono ancora vaccinati, le linee guide impongono l’obbligo di dover completare sette giorni di quarantena con due test negativi, se esposti ad un paziente Covid positivo, con qualsiasi ceppo del virus.
I tassi di vaccinazione tra i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni continuano a crescere in Israele. Complessivamente, il 70% di tutti gli israeliani ha ricevuto almeno una dose del vaccino contro il Covid, e il 45% ha ricevuto tre dosi. Lunedì il Ministero della Salute ha ridotto a tre mesi il gap minimo tra la seconda e la terza dose, rispetto alla precedente politica che imponeva l’attesa di cinque mesi.
I casi nel paese continuino a salire, e Bennett martedì non ha escluso la possibilità di un lockdown totale, nonostante l’inziale scetticismo nei confronti di questa misura preventiva.
Inoltre, secondo i resoconti dei media locali, si prevede che Israele ridurrà presto il numero di paesi della lista “rossa” verso i quali agli israeliani è vietato volare, manterrà tuttavia Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Francia nell’elenco.