Lunedì
scorso due ufficiali di polizia della capitale tedesca sono stati fotografati
mentre facevano delle flessioni sul Memoriale della Shoah. “La condotta dei
nostri colleghi non onora lo scopo per cui questo monumento è stato eretto e
danneggia la memoria di coloro che sono stati assassinati – ha detto il capo
della Polizia, Barbara Selwick, che ha promesso di indagare ulteriormente sull’accaduto
– Il monumento non è un parco giochi”. A riportare la notizia, oltre ai
media tedeschi, è il Jerusalem Post.
Il
Memoriale della Shoah, sito vicino al Parlamento, è stato inaugurato nel 2005. È
composto da circa 2.700 stele di cemento, disposte secondo una struttura
ortogonale, in modo da apparire all’esterno ordinato, ma generare all’interno una
sensazione di disorientamento e solitudine. Accessibile al pubblico, i
visitatori sono invitati a non avere comportamenti offensivi, come correre o
saltare da un blocco all’altro, anche se in passato sono stati segnalati casi del
genere.
Il
gesto dei due poliziotti si aggiunge alla lunga scia di eventi che sottolineano
il preoccupante aumento dell’antisemitismo in Germania: 2.032 atti registrati
nel 2019 – secondo i dati del governo – che segnano un incremento del 13%
rispetto al 2018. Lo stesso governo è stato accusato di aver occultato il
numero reale di eventi contro obiettivi ebraici al fine di evitare accuse di
antisemitismo.
“La
cooperazione con la polizia di Berlino procede senza intoppi – ha detto Uwe
Neumärker, direttore della Fondazione Memoriale per gli ebrei assassinati
d’Europa – Sono perciò ancora più sbalordito. La Shoah e i crimini del nazismo
dovrebbero essere al centro della formazione dei dipendenti pubblici”.