Lo scorso venerdì si è tenuta un’udienza speciale all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui è stato presentato il rapporto annuale dal presidente del Consiglio per i diritti umani. Nuove condanne sono arrivate nei confronti di Israele, che risponde con parole dure e fatti concreti.
“Dalla sua istituzione, il Consiglio per i diritti umani ha condannato Israele 95 volte rispetto alle 142 contro tutti gli altri paesi del mondo messi insieme – ha detto l’ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, prima di strappare il documento di fronte all’intera Assemblea – L’unico posto adatto per quel rapporto è nella pattumiera dell’antisemitismo”.
Quella di venerdì replica quanto già avvenuto nel 1975, quando l’allora ambasciatore Chaim Herzog – padre dell’attuale Presidente israeliano Isaac Hezorg – nello stesso luogo strappò la risoluzione 3379 che eguagliava il sionismo al razzismo, dicendo: ”Per noi, popolo ebraico, questa risoluzione è fondata sull’odio, sulla falsità e sull’arroganza ed è priva di qualunque valore morale o legale. Per noi, popolo ebraico, questo non è altro che un pezzo di carta e noi lo tratteremo così”. La stessa Assemblea cancellò il rapporto il 16 dicembre 1991.
L’UNHRC – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – ha dichiarato che quest’anno il Consiglio ha convocato tre sessioni speciali per affrontare il tema Myanmar, Israele e Afghanistan. “Ossessione anti-israeliana” accusa Erdan al Consiglio di Sicurezza ONU.