Il 26 ottobre è stata inaugurata la mostra: “Dalla Terraferma alla Terra Promessa: Aliya Bet dall’Italia a Israele, 1945-1948”. L’esposizione, precedentemente realizzata nel 2016 dal Museo MUZA – Eretz Israel di Tel Aviv, durante la cui inaugurazione presenziò ospite d’onore il Presidente Sergio Mattarella, è stata curata da Rachel Bonfil e Fiammetta Martegani presso il Museo Ebraico di Lecce. La mostra sarà disponibile fino al 28 febbraio 2022.
La mostra, prorogata di un anno grazie al grande successo ottenuto, è stata chiusa nel 2017 per poi essere nuovamente inaugurata in Italia, presso il Memoriale della Shoah di Milano nel 2018, in occasione del Giorno della Memoria. Nello stesso anno, in occasione dei 70 anni di accordi diplomatici tra Italia e Israele la mostra è stata riproposta e rielaborata, a novembre presso La Fondazione Museo della Shoah di Roma. Nel 2019 l’esposizione è stata portata a la Spezia, luogo da cui partirono le navi alla volta della Terra Promessa, portando in salvo oltre mille sopravvissuti. Ed infine, quest’anno presso il Museo Ebraico di Lecce, un luogo fortemente simbolico. La Puglia giocò infatti un ruolo fondamentale in questa storia, proprio perché molti profughi vennero accolti nei campi del Salento, di cui lecce è la capitale. Molte delle immagini esposte, sono state scattate proprio nel Salento.
Un’esposizione fotografica che racconta, servendosi di settanta scatti e di documenti, la storia dei sopravvissuti alla Shoah, che dopo aver attraversato l’Europa tra il 1945 e il 1948, si spostarono dall’Italia alla volta del nascente Stato d’Israele. Un mosaico di storie diverse, composto da uomini e donne coraggiosi che sfidarono il destino mettendo in atto un progetto monumentale: quello di portare nella Palestina mandataria tante giovani vite tradite e vessate dall’atrocità della guerra. “Questa mostra nasce dall’esigenza di raccontare la storia, sconosciuta anche in Israele, dell’arrivo di 24 navi che illegalmente portarono ben ventunomila sopravvissuti alla Shoah, dall’Italia in Israele” spiega Fiammetta Martegani.
Aliya Bet, titolo della mostra, era il nome in codice con la quale veniva chiamata l’immigrazione clandestina ebraica. Le immagini, in bianco e in nero, catturano l’essenza di quegli eventi storici restituendo ai visitatori volti di ebrei scampati o sopravvissuti alla Shoah in fuga dagli scenari terribili del terzo Reich. Una narrazione che si dipana tra i campi di transito italiani, in Puglia specialmente, alla liberazione, fino ad arrivare all’immigrazione clandestina verso lo stato ebraico. “Nel 1945, l’Italia crocevia al centro del Mediterraneo, era un luogo che dava asilo ai sopravvissuti. Non essendo possibile imbarcarsi in Israele, poiché gli inglesi avevano bloccato l’accesso a chiunque, questi ventuno mila sopravvissuti cominciarono a rivivere dopo l’esperienza traumatica della Shoah, in Italia grazie all’accoglienza del popolo italiano – dice Fiammetta Martegani – per questo, conclusa la mostra in Israele, abbiamo pensato fosse fondamentale portare la mostra in Italia, facendola viaggiare in quattro luoghi italiani che hanno una connessione forte con L’Aliaya Bet.
“Per via di improrogabili impegni non mi è stato possibile essere fisicamente presente a Lecce per l’inaugurazione della Mostra. Tuttavia, questo evento è per me fonte di grande emozione perchè frutto dell’intensa collaborazione tra diverse realtà che onorano la Memoria della Shoah, tra le quali l’Eretz Israel Museum- condivide Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma – riservo alla regione Puglia e a Lecce, in particolare, una forte valenza affettiva, e sono molto orgoglioso del fatto che questa mostra dia rilievo e venga ospitata non solo in città come Roma o Milano, ma anche in altre dislocate sul territorio nazionale.”
La mostra è stata inaugurata martedì 26 ottobre alle 18.00, da Fabrizio Lelli, Direttore del museo e Professore di Lingua e Letteratura Ebraica presso l’Università del Salento. Alla presenza di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Massimo Bray, Assessore alla Cultura della Regione Puglia, Fabiana Cicirillo, Assessore alla Cultura del Comune di Lecce, un Rappresentante dell’Ambasciata d’Israele in Italia, Fiammetta Martegani Museo Eretz Israel di Tel Aviv, curatrice della mostra, Luca Scandale, Dirigente pianificazione strategica Pugliapromozione, e Micaela Felicioni, responsabile dei rapporti istituzionali per la Fondazione Museo della Shoah di Roma.
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