L’educazione all’odio ora passa per un Joystick. Si tratta di un macabro videogame chiamato “Fursan al-Aqsa: The Knights of the Al-Aqsa Mosque” un gioco diventato virale, che consente agli utenti di giocare nei “panni di un combattente per la libertà palestinese” che spara e uccide soldati dell’IDF. Ahmad al-Falastini, è un giovane protagonista “ingiustamente torturato e imprigionato” dall’IDF per cinque anni. Una volta libero dalla prigione, Falastini è in cerca di vendetta per “liberare la Palestina”. Così decide di unirsi al “Fursan Al-Aqsa”, un nuovo movimento di resistenza palestinese che opera in modo simile alle organizzazioni terroristiche nella regione. Il fine ultimo è quello di combattere e tentare di uccidere più soldati possibile dell’esercito israeliano al grido di “Allahu Akbar” – “Dio è grande”.
A sua disposizione possiede un discreto arsenale da cui si possono scegliere una serie di armi quali: granate, razzi, coltelli e altro. Il fine è colpire in maniera tetra e violenta la testa del bersaglio, tutta l’operazione è accompagnata da messaggi tristi o di encomio, grida sinonimo di vittoria o fallimento. Quando nel gioco, si perde la vita la schermata presenta una mano insanguinata, una pistola e un coltello su una bandiera palestinese con che reca la frase: “Sei diventato martire. Rallegrati, o madre del martire, rallegrati! Prepara tuo figlio per il suo matrimonio in paradiso. Lega la fascia su tutto il tuo dolore e stendi il suo fazzoletto nuziale. Diffondi la tua rabbia contro l’oppressore, la sua ingiustizia deve essere fermata”. Insomma, linguaggio dell’odio rivelato.
Il gioco è stato sviluppato da Nidal Nijm, un residente brasiliano di origine palestinese, figlio di un militante di Al-Fatah, rifugiato in Brasile dopo la guerra del Libano.
L’uscita ufficiale è attualmente prevista per dicembre 2021.
Un gioco estremamente pericoloso che rischia di diventare benzina pura da gettare su un fuoco che già divampa da tempo. Il rischio che il videogame possa dilagare ulteriormente è piuttosto alto, considerando che la demo non solo ha già riscosso un discreto successo, ma ha addirittura spinto molti utenti a lasciare recensioni positive. E questo è un dato preoccupante.