Lunghe code si sono formate in
questi giorni agli sportelli degli uffici della Banca postale nella Striscia di
Gaza dove viene effettuata la distribuzione ai bisognosi di aiuti economici
giunti dal Qatar. Si tratta di una cifra di 11 milioni dollari che viene
distribuita a 108 mila famiglie che vivono in condizioni di indigenza. Ogni
padre di famiglia riceve una banconota da 100 dollari con cui affrontare le
necessità più urgenti. La distribuzione degli aiuti del Qatar avviene secondo
un elenco alfabetico di nomi, pubblicato su internet. Tuttavia l’ansia di
ricevere questi aiuti è tale che le code si formano già all’alba, al termine
delle preghiere mattutine nelle moschee.
L’ingresso dei fondi del Qatar,
entrati ieri nella Striscia col rappresentante del Paese Muhammad Amadi, è
stato reso possibile dal raggiungimento di intese informali di cessate il fuoco
fra Hamas e Israele, dopo due giornate di combattimento.
Critiche
al Qatar sono arrivate dal leader della
Jihad Islamica palestinese, Ziad al-Nakhla. “Ringraziamo il Qatar
per gli aiuti umanitari a Gaza, ma questo non significa che accetteremo le loro
dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con la missione
umanitaria”, ha detto al-Nakhla. Da Gaza City l’inviato del Qatar,
Mohammed al-Emadi, ha sottolineato come se l’ultima escalation tra Gaza e
Israele “fosse andata avanti per altre ore, il mondo avrebbe assistito a
una catastrofe umanitaria” e ha affermato che né Israele né Hamas vogliono
nuove tensioni. “Nell’ultimo scontro c’è stato un problema all’interno di
una fazione lungo il confine – ha detto al-Emadi senza indicare chiaramente la
Jihad Islamica – E’ stato questo a creare problemi”.