Yom Kippur 5782 sarà certamente ricordato a lungo da tutto il popolo ebraico come il secondo nella stretta osservanza delle norme per contrastare il Covid -19.
A Casale Monferrato il Presidente della Comunità Elio Carmi ha deciso di chiedere a tutti, iscritti e volontari, di profondere un impegno straordinario per poter vivere nel migliore dei modi il giorno dell’espiazione, le officiature ma anche le immancabili cene prima e dopo il digiuno. Mai come quest’anno il risultato è stato eccellente: grazie alla presenza di due chazanim romani di straordinaria bravura: il Maskil Eitan Della Rocca che, per il settimo anno, ha cantato magistralmente e Eitan Di Porto giovane e promettente allievo di Torah e di chazanut proprio di Eitan Della Rocca, alla sua prima esperienza fuori casa.
Per Eitan Della Rocca è stata una decisione difficile e ancor più apprezzata: allontanarsi da Martina, sua moglie da pochi mesi, e dalla sua famiglia, in un anno in cui il nonno Vittorio Chaim z.l. e la nonna Rossana z.l. hanno lasciato questo mondo. “È stato per me un anno denso – ha detto arrivando a Casale Monferrato – Pieno pienissimo di emozioni. Belle e brutte. In questi giorni ho pensato tanto a miei nonni, nei giorni prima di Rosh haShanà e Kippur ero sempre lì a imparare o ripassare qualche tefillà, a captare qualche lezione di vita. È stato un anno colmo di significati che ancora non sono riuscito del tutto a capire. L’anno della Laurea, del Maskil, poi il dolore, ma poi di nuovo la gioia col matrimonio, non a caso i Maestri spiegano che lo shofar si apre e si chiude con un suono liscio (Tekia) come a dire che nella vita la gioia vincerà sempre sul dolore e che tutto alla fine finisce con un suono di pace e di sollievo.”
La Sinagoga degli Argenti ha accolto per ventisei ore un’unica, affiatata e distanziata grande famiglia, da sempre fiera e determinata nel difendere la propria identità, desiderosa di pregare all’unisono.
Quando le candele diffondevano una tenue luce, nell’ora di Neilà, della “chiusura delle porte del cielo”, i presenti hanno ripetuto in profondo raccoglimento le parole del profeta Isaia, “Allora la tua luce esploderà come l’aurora e la tua guarigione spunterà rapidamente, la tua giustizia ti precederà e la maestà del signore ti seguirà”. Eitan Della Rocca ha intonato magistralmente uno dei canti più solenni dello Yom Kippur, lo “Yafuzu Oyevecha” che recita inizialmente: “Si disperdano i tuoi nemici quando l’arca si muove e quando essa si posa, giubili il tuo popolo cantando i salmi”.
I Sefarim sono usciti dall’Aron, il suono dello Shofar è risuonato forte attraverso le grandi finestre aperte fino a raggiungere le porte dell’antico ghetto, l’emozione e la commozione di chi ricordava le generazioni passate, i sorrisi di chi non c’è più sono state ancora una volta incontenibili.
La comunità di Casale ha espresso ai chazanim romani la sua sincera gratitudine unendoli in un abbraccio virtuale al Presidente Emerito Giorgio Ottolenghi. A fine digiuno Eitan Della Rocca ha registrato un bellissimo video con il canto “Yafuzu Oyevecha” e con il suono dello shofar dedicandolo a chi non era presente ma lo era con il cuore. Le signore della Comunità hanno organizzato le due cene con semplicità e calore, i volontari hanno garantito la sicurezza, la sanificazione e l’igienizzazione con professionalità e attenzione.
A tutti rimarrà nel cuore Yom Kippur 5782 nella grande sinagoga di Vicolo Salomone Olper con la speranza di poter pregare insieme ancora per tanti e tanti anni.