Avrebbero colpito durante la preghiera dello Yom Kippur nella sinagoga di Hagen, in Germania. Era già stabilito quando, dove e chi avrebbe compiuto l’attentato. Grazie alle indagini degli inquirenti, si è sventato l’attacco terroristico alla sinagoga.
Nel corso delle indagini è stato arrestato un siriano di 16 anni, accusato di aver pianificato l’attacco con dell’esplosivo. Coinvolti nelle indagini altre tre persone, prima localizzate a casa del ragazzo, poi poste in stato di fermo, mentre gli inquirenti indagano sul loro possibile coinvolgimento nell’attacco ritenuto probabilmente di “matrice islamica”.
Il giovane siriano, stando a quanto riportano le fonti, avrebbe negato le accuse, ma ammettendo di aver ascoltato un suo contatto su come si costruisce una bomba. La famiglia, secondo il giornale Koelner Stadt Anzeiger, sarebbe attiva nell’ambiente degli integralisti islamici. Allo studio degli inquirenti anche le chat del siriano.
Ieri, alla luce del possibile pericolo imminente, sono scattate le operazioni di difesa prima della celebrazione dello Yom Kippur, che nella sinagoga è stata annullata. E’ stato poi chiesto a tutti i residenti della zona di non lasciare le proprie abitazioni, e gli agenti hanno circondato la sinagoga fino a tarda notte.
“C’erano indizi seri, conoscevano il luogo, il momento e il nome di chi voleva attaccare”, ha spiegato il ministro dell’Interno del Nordreno-Vestfalia Herbert Reul (Cdu).
“Facciamo tutto il possibile umanamente per proteggere le nostre cittadine e i nostri cittadini. Gli ebrei non dovranno mai più aver paura di vivere nel nostro Paese”, ha commentato il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ricordando l’attentato ad Halle, dove un terrorista di estrema destra uccise due persone e ne ferì altre due fuori alla sinagoga sempre durante lo Yom Kippur.
“È doloroso sapere che le ebree e gli ebrei abbiano vissuto una situazione di rischio e non abbiano potuto festeggiare insieme lo Yom Kippur – ha commentato il candidato dell’Spd Olaf Scholz -. È nostro dovere fare tutto per la loro protezione e intervenire al primo segno di pericolo”. Anche il delegato governativo al contrasto all’antisemitismo Felix Klein si è detto preoccupato della circostanza che le minacce agli ebrei arrivino da più parti.