Mercoledì 8 maggio, data convenzionale della fine della
seconda guerra mondiale in Europa, nel 1945, è stato inauguaro a Firenze il Memoriale
italiano di Auschwitz, allestito presso il centro Ex3 a Gavinana.
Il Memoriale fu voluto, progettato e collocato nel Blocco 21
del campo di Auschwitz dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi
nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali
tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso,
dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e
del compositore Luigi Nono che produssero una delle prime installazioni
multimediali al mondo.
Allestito ad Auschwitz nel 1979 e inaugurato nella primavera
successiva, proprio 40 anni dopo è stato presentato a Firenze al termine di una
lunga e dolorosa vicenda che ne ha portato prima alla chiusura al pubblico e
poi alla minaccia di smantellamento da parte della direzione del museo. L’opera
è tornata alla fruibilità del pubblico grazie a un complesso progetto che ha
visto lavorare fianco a fianco Comune di Firenze, Regione, Ministero per i Beni
e le attività culturali e la stessa Aned, proprietaria dell’opera, con il
sostegno economico decisivo di organizzazioni ed enti.