Eshkol Nevo è semplicemente una delle voci più autorevoli della narrativa israeliana assieme a colossi come Grossman, Oz e Yehoshua. “Neuland” (Neri Pozza) rappresenta uno dei suoi libri più particolari e sentiti. Un esperimento distopico e coraggioso, che poggia sulla struttura del romanzo per costruire un’opera monumentale. Una storia in cui i personaggi si fanno strumenti per fare una perizia e analizzare la psicologia della società israeliana di oggi. Un romanzo che intreccia i sentimenti di tutti i personaggi, diventando catartico per chi legge sin dalla prima pagina. Meni Peleg, uomo fatto di solidità e durezza. Un padre, un marito ma soprattutto un eroe della guerra di Yom Kippur. Scompare misteriosamente da Israele senza lasciar traccia, i suoi figli non sanno dov’è, sanno solo che qualche tempo prima Meni ha perso la sua amata moglie e con lei tutte le sicurezze della sua vita. Così dopo giorni di ansia e ricerche, i suoi figli scoprono che il padre è partito alla volta del Sudamerica, per andare a ritrovare sé stesso e i suoi sogni disillusi. Così suo figlio Dori parte per inseguirlo e potarlo a casa; un uomo molto diverso da suo padre, insegnante di scuola reduce da una crisi matrimoniale e sconvolto quanto il padre per la recente perdita della madre. Dori non sa spiegarsi però come un uomo equilibrato come suo padre sia partito senza lasciar traccia. Ma si celano tanti segreti e tante verità taciute in questo rapporto padre-figlio. Un viaggio apparentemente semplice che si rivelerà un’esperienza sconvolgente. Dori per la strada incontra Inbar, israeliana anche lei, in fuga dai suoi fantasmi e dalle sue responsabilità irrisolte, che si unirà a lui per il viaggio. Ricordi, racconti di una guerra che dura da troppo tempo, e meravigliosi paesaggi del Sudamerica, li condurranno in Argentina, dove Meni ha fondato Neuland: un luogo ideale di quello che Israele avrebbe dovuto essere. Il luogo che Herzl raccontava nel suo omonimo libro. Tra i drammi irrisolti della guerra e le crisi personali di ognuno di noi Nevo porta il lettore a compiere un inconsapevole viaggio di formazione. A riflettere specialmente sulla terra d’Israele, sulla sua bellezza e le sue contraddizioni. Offrendoci al contempo un affresco reale della psiche umana.Sembrerà di entrare nella storia, farla propria, camminando per i paesaggi del Sudamerica e tenendo per mano tutti i personaggi.
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