“Quando Yoel è nato, nel 1994, nel giro di un anno abbiamo capito che la cerebrolesione lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Abbiamo cercato il migliore modo per aiutarlo a crescere, due anni dopo abbiamo trovato Tsad Kadima” Così Alessandro Viterbo racconta il suo impegno instancabile per l’associazione fondata più di trent’anni fa da un gruppo di genitori israeliani che avevano sentito parlare del metodo ungherese Peto per la cura delle lesioni cerebrali fin dalla nascita. I primi studenti sono partiti per Budapest e tanta strada è stata percorsa: dopo il centro di Rishon LeZion, nuovi centri piccoli e grandi sono nati in tutta Israele: dagli asili nido, agli asili, alle scuole, ai centri diurni, alle residenze per giovani. Ovunque vengono accolti bambini e ragazzi di ogni credo e provenienza, con il solo obiettivo di garantire a loro e alle loro famiglie strumenti di eccellenza, attrezzature speciali, piscine terapeutiche, software all’avanguardia. Yoel vive una vita limitata sul piano fisico ma molto ricca sotto tutti gli altri punti di vista. Ogni settimana trascorre una notte in compagnia dei suoi coetanei in una casa appositamente attrezzata.
“In questi giorni in cui si stanno svolgendo le Olimpiadi di Tokyo – dice Alessandro – vediamo atleti che sognano, che si allenano per anni per vincere, Noi di Tsad Kadima crediamo che anche i nostri figli meritino di sognare e vincere. Si allenano quotidianamente, giorno dopo giorno, per crescere e abbattere le loro barriere, superare i loro confini e conquistare traguardi talvolta insperati. Vediamo ogni loro azione come un’opportunità per conquistare delle nuove abilità. “
Alcuni ragazzi dopo aver lasciato Tsad Kadima per limiti di età sono riusciti negli scorsi mesi ad integrarsi nella vita quotidiana dei loro coetanei, si sono arruolati nell’esercito, alcuni hanno partecipato al corso per ufficiali, altri lavorano, altri ancora dipingono o suonano strumenti musicali.
I finanziamenti statali sono stati fondamentali per permettere una continuità didattica nell’anno del Coronavirus ma per realizzare i sogni dei bambini e dei ragazzi sono necessarie le campagne di raccolta fondi. Fino a venerdì è possibile sostenere con donazioni il crowdfunding “ Insieme per vincere” che garantirà la realizzazione del campeggio estivo dopo la forzata interruzione del 2020. Sarà anche una meritata vacanza per i genitori che giorno e notte assistono con amore infinito i loro figli.