È il ciclista della Memoria, Giovanni Bloisi e sarà a Ferrara, giovedì 2 maggio, al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) per ricordare e ripercorrere le tracce di Enrico Levi e di altri antifascisti ebrei – Paolo Nissim, Alberto Rietti, Claudio Segré, Salvatore Romano e Vittorio Sacerdoti – che in bicicletta oltrepassarono avventurosamente le linee nazifasciste in Val di Sangro, per raggiungere gli alleati e aggregarsi alla VIII Armata britannica. Negli ultimi anni, Bloisi ha attraversato in bicicletta Italia ed Europa per toccare i luoghi della Memoria, da quelli della Shoah a quelli delle guerre del Novecento, e ha rintracciato in Israele i Bambini di Selvino (Sciesopoli Ebraica 1945-1948). Equipaggiato di bicicletta, tenda, sacco a pelo, fornello e bandiera della pace, Bloisi segue l’itinerario di Levi e compagni così come riportato nel Diario di Alberto Rietti, dalla partenza da Padova il 19 settembre 1943 fino a Ripabottoni l’8 ottobre dello stesso anno.
Durante l’appuntamento al Meis verranno letti brani tratti da ‘Alunni di razza ebraica. Studenti del Liceo-Ginnasio ‘Tito Livio’ sotto le leggi razziali’ che documenta ciò che accadde ai liceali ebrei di Padova. La figura di Levi, di Cremona dove nacque nel 1918, è importante perchè fu l’unico cadetto ebreo della flotta taliana, prima di esserne espulso nel 1938, per effetto delle leggi razziali. Partecipò allo sbarco alleato di Anzio e alla Resistenza nella Francia meridionale. Arruolatosi nella Royal Navy nel 1945 e divenuto Capitano di lungo corso, Levi organizzò l’immigrazione clandestina in Terra d’Israele – l’Aliyah Bet – di centinaia di sopravvissuti ebrei alla Shoah: 34 traversate, tutte andate a buon fine. In Israele divenne direttore dell’Accademia Navale di Acri (Akko), insegnò presso la Scuola Navale del Technion di Haifa e diresse i porti di Eilat e di Ashdod. Fu, in sostanza, tra i fondatori della Marina Militare e Mercantile dello Stato di Israele. Morì ad Haifa nel 2007.