Il capo del partito Diritto e Giustizia in Polonia, Jarosław Kaczyński, ha criticato il Ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, il quale aveva denunciato il progetto di legge polacco che, se entrerà in vigore, potrebbe rendere più difficile il recupero e le restituzioni delle proprietà perse dagli ebrei durante la Shoah. Lo riporta Ynet.
Il leader di partito polacco ha affermato che “il paese non deve niente a nessuno”. La Polonia è stata la patria di una delle più grandi comunità ebraiche del mondo fino a quando non è stata quasi completamente spazzata via dai nazisti. Gli ex proprietari di immobili e i loro discendenti si sono battuti per il risarcimento dalla caduta del comunismo nel 1989 sino ad oggi.
Tuttavia, il parlamento polacco ha approvato un progetto di legge a giugno che dovrebbe rendere più difficile per gli ebrei recuperare le proprietà, scatenando le critiche del ministro degli Esteri Yair Lapid che ha definito la vicenda “una vergogna”.
Il capo di partito Kaczynski, ha affermato che i commenti di Lapid sono inaccettabili, in estratti di un’intervista per il settimanale polacco Gazeta Polskapubblicata online.
“Facciamo noi stessi le nostre leggi e non dobbiamo nulla a nessuno” ha detto. Il disegno di legge, che dovrebbe essere discusso dalla camera alta del parlamento, attua una sentenza del 2015 della Corte costituzionale polacca secondo cui deve essere fissato un termine oltre il quale le decisioni amministrative viziate non possono più essere impugnate.