La battaglia legale più surreale, ‘kafkiana’ per usare un facile gioco di parole, tra quelle legate all’eredità letteraria dello scrittore boemo di lingua tedesco Franz Kafka (1883-1924) sembra essere arrivata a una conclusione. Il tesoro di carte inedite, conservato da decenni nei caveau della banca dell’Ubs di Zurigo, in Svizzera, potrà essere esposto e pubblicato e dovrà essere trasferito, per competenza testamentaria, alla Biblioteca Nazionale di Israele. Lo ha deciso il Tribunale distrettuale elvetico di Zurigo, sostenendo che le carte inedite di Kafka celate nella banca svizzera devono ricongiungersi al grande archivio kafkiano già presente nell’istituzione di Tel Aviv, come riferisce la stampa israeliana dando la notizia della sentenza. I giudici elvetici hanno confermato i verdetti già emessi più volte nello Stato di Israele, per cui le cassette di sicurezza dell’Ubs potrebbero essere aperte già nelle prossime settimane e il loro contenuto spedito alla Biblioteca Nazionale israeliana in tempi rapidi. Ma cosa c’è di Kafka in quei caveau svizzeri? Una miniera di lettere indirizzate a grandi scrittori europei come Thomas Mann, Arthur Schnitzler, Stefan Zweig e Jaroslav Hasek, album di disegni inediti, bloc notes con esercizi per imparare l’ebraico, appunti di vita quotidiana, il manoscritto del racconto ”Preparativi di nozze in campagna”, una bozza del romanzo ”Il castello” e il manoscritto del racconto incompiuto ”Riccardo e Samuele”. L’inventario, affidato a un gruppo di specialisti di letteratura e giuristi, fu ordinato nel 2010 dal Tribunale distrettuale di Tel Aviv, dove pendeva da tempo un processo per dirimere una controversia giudiziaria tra le eredi di quelle carte e lo Stato di Israele che ne riven