La stagione culturale promossa dalla Comunità Ebraica di Casale Monferrato prosegue alle 16.30 di domenica 27 giugno con l’inaugurazione di una mostra molto particolare: protagoniste sono le opere di Omar Ronda, artista scomparso nel 2017 e molto amato nel Monferrato. Il titolo dell’esposizione in Sala Carmi è “Nobel Prize Frozen”, una serie di 91 ritratti dedicati ad altrettanti premi Nobel di famiglia ebraica che si sono succeduti dalla prima edizione del premio nel 1901 a oggi. Una sorta di anomalia statistica se si pensa che il 20% di coloro che hanno ricevuto il riconoscimento sono di origine ebraica, ma lo è meno del 2×1000 della popolazione mondiale. Niente di strano però se si pensa quanto sia centrale l’istruzione nella tradizione ebraica.
Ronda cominciò a lavorare al progetto proprio nel 2017, ma non riuscì a completarlo prima della scomparsa. La sua ricerca infatti aveva trovato ben 124 Premi Nobel ascrivibili all’ebraismo. Resta comunque una straordinaria galleria che comprende tutti gli ambiti della cultura. I ritratti fanno parte del ciclo di Ronda chiamato Frozen Portrait, realizzati con tecnica mista sono stati pubblicati in un catalogo ragionato edito da Skira, curato da Vittoria Coen. Ogni ritratto è un piccolo scrigno di emozioni che rappresenta la ricerca e la passione dell’artista per la storia e l’approfondimento della cultura ebraica. Sono testimonianze concrete del contributo alla conoscenza di donne e uomini che si sono distinti nell’ambito delle discipline umanistiche, scientifiche, politiche, sociologiche.
La polifonia cromatica messa in scena dall’artista, esprime lo spirito vitale e l’energia del ricercatore e del poeta. Lo stesso Ronda si è definito, infatti, “ricercatore molecolare”, in quanto studioso dell’ars combinatoria e delle complesse alchimie dell’uomo e della terra in relazione al rapporto natura/cultura dal micro al macrocosmo..La ricerca, in questo tipo di sperimentazione, è presente fin dagli anni novanta e ha visto, come protagonisti dei ritratti di Ronda, filosofi, cantanti, attrici e scienziati sospesi tra materia e immaterialità, tra ready made e tecniche varie, dai polimeri al fosforo, tra naturalità e artificio. Genetic Fusion (altro ciclo di lavori) e Frozen sono l’anima di un artista che si proietta in una dimensione futuribile.
A presentare la mostra il 27 giugno sarà Barbara Greggio, Assessore alle Attività Produttive, e territori UNESCO della Città di Biella. Ronda era infatti nato nel 1947 a Portula, in provincia di Biella e si è spento a Biella dove aveva conservato il proprio atelier.