Il 9 maggio è la Giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo interno ed internazionale, istituita in occasione dell’anniversario della morte di Aldo Moro, avvenuta in questo giorno nel 1978. Numerose celebrazioni da parte di tutte le istituzioni, ma non solo. Con un discorso al Senato, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha scelto di ricordare l’attentato alla Sinagoga di Roma. “Alle 11:55 del 9 ottobre del 1982 mi trovai a pochi metri da uno di questi terroristi. Incrociai il suo sguardo banale, vidi l’accenno di un sorriso sul suo volto quando con la mano destra tirò la bomba ananas fuori dalla borsa di tolfa gettandola contro i civili che aveva davanti – racconta Molinari – Ricordo come se fosse ora l’esplosione, le urla, il sangue ovunque, i feriti in terra martoriati dalle schegge con gli occhi spalancati in cerca di aiuto. Il piccolo Stefano Tachè, strappato alla vita dall’odio per il prossimo. Il terrorismo colpisce i singoli per imporsi su tutti. Per questo dobbiamo unirci per rigettarlo”. Un attacco di matrice palestinese che costò la vita all’innocente vittima, ricordata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando disse nel suo discorso d’insediamento:” Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile attacco terroristico alla Sinagoga di Roma. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano”. Un evento tragico per quell’Italia che favorì il vile attacco su cui non è mai stata fatta chiarezza. Come per molti altri casi “ci sono ancora ombre, spazi oscuri, complicità, non pienamente chiarite – ha detto il Presidente – L’esigenza di completa verità è molto sentita dai familiari. Ma è anche un’esigenza fondamentale per la Repubblica”. Sono intervenute anche altre istituzioni. “Silenzi più rumorosi delle bombe – ha dichiarato la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati – È un dolore che non si prescrive e che ci chiede oggi di proseguire con costante determinazione la strada per la verità e la trasparenza”, mentre il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha detto:” Le Istituzioni devono continuare a cercare con determinazione e senza esitazioni la verità sulle tante pagine ancora oscure di quegli anni, superando i depistaggi, le complicità, le omissioni posti in essere anche da parte di settori deviati dello Stato”. Sulla giornata è intervenuta in un tweet anche la Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello:” Il Presidente Mattarella ci ricorda una pagina terribile del terrorismo che ha colpito il nostro paese. Quella della violenza antisemita che ha ucciso un bambino di due anni: Stefano Gay Tachè. Un terrorismo ancora vivo che va combattuto perché ancora presente nella società”.