Oggi è lutto nazionale in Israele per la peggiore tragedia avvenuta in tempi di pace. Dopo il disastro del Monte Meron, in alta Galilea, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, i funerali e l’identificazione delle vittime sono ripresi con l’uscita dello Shabbat. Molti cittadini israeliani si sono raccolti attorno all’obitorio di Abu Kabir per offrire aiuti ed ospitalità alle famiglie delle vittime, e attorno al Monte, gli arabi dei villaggi hanno messo a disposizione punti di ristoro. Una macchina di solidarietà inarrestabile attiva sin da subito, che ha visto gli israeliani offrire aiuto nei soccorsi, nelle donazioni di sangue, mentre in tutto il paese si prega per la pronta guarigione dei feriti, e i comuni di Tel Aviv e Gerusalemme hanno acceso le luci dei monumenti in segno di lutto per i 45 morti, tra cui giovani e bambini, travolti durante l’uscita dalla celebrazione di Lag Ba’Omer sul Monte Meron. Già da oggi alcuni municipi hanno messo a disposizione nelle scuole punti di ascolto per gli studenti per elaborare il trauma. E’ un paese che si mobilita ad affrontare l’onda lunga della tragedia. Sin dalle ore successive al disastro, di cui forse, come sostengono ormai in molti, erano già presenti avvisaglie, sono in corso indagini per comprendere le possibili responsabilità dei funzionari politici e delle forze dell’ordine coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Sarà una commissione d’inchiesta ad indagare.
La dinamica della tragedia ancora non è chiara, ma al momento non risulta ci sia stato alcun crollo o cedimento della struttura: in una passerella in pendenza congestionata dalla folla, le persone che uscivano sarebbero scivolate sul metallo del pavimento, generando un effetto domino fatale ed il panico, così in molti sono rimasti schiacciati. Alcune persone ferite restano al momento in condizioni gravi, mentre altre sono uscite dal pericolo di morte durante le ore dello Shabbat. Il Monte Meron, dove è sepolto il grande Rabbino Shimon Bar Yochai, è il sito più visitato d’Israele dopo il Muro Occidentale e durante l’ultima celebrazione della festività di Lag Ba’Omer erano presenti 100.000 persone circa.