Quattro giorni di razzi da Gaza hanno spinto Israele a chiudere la zona di pesca a largo della striscia. La decisione dopo una notte in cui i terroristi hanno lanciato 5 razzi.
I lanci sono iniziati ieri alle 22:45, con un razzo che ha colpito un campo aperto vicino al confine di Gaza, senza far scattare allarmi nelle aree popolate. Circa un’ora dopo, un secondo razzo è stato lanciato verso il sud di Israele, ma non è riuscito a superare il confine ed è atterrato all’interno della Striscia, così riporta l’IDF.
Nelle prime ore del mattino, i terroristi palestinesi hanno lanciato tre razzi verso la città di Sderot, facendo scattare le sirene. Due di questi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, mentre il terzo è atterrato a Gaza. Sono quattro le persone rimaste ferite, cadendo durante la corsa ai rifugi, tra loro anche una donna incinta.
Dopo aver valutato di limitare l’area di pesca da 15 a 9 miglia alla luce degli attacchi, il terzo round di razzi a spinto l’IDF a chiudere. Israele ha alzato e abbassato limitato più volte l’area negli ultimi anni per fare pressione sui terroristi di Hamas, che di fatto governano la Striscia. Solo nel fine settimana sono stati 40 i razzi lanciati.
I terroristi palestinesi hanno tentato di giustificare l’attacco come risposta ai disordini a Gerusalemme, dove gli arabi hanno manifestato per diversi giorni contro le restrizioni del Ramadan a Gerusalemme. Intanto la polizia ha le transenne dalla Porta di Damasco, permettendo ai palestinesi di accedere all’area dopo il divieto sancito con gli scontri.
Per affrontare i diversi fronti di criticità, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva convocato sabato il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv, e aveva affermato che Israele si sta preparando a qualsiasi scenario. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha affermato che l’IDF “farà ciò che è necessario per preservare la calma”. L’esercito israeliano ha preferito astenersi per il momento dal rispondere militarmente Striscia di Gaza, nel tentativo di allentare le tensioni.