A Parigi, i colossi del lusso si mobilitano per
ricostruire Notre Dame de Paris. Ma da ore e’ corsa alle donazioni, invocate peraltro
dallo stesso presidente Emmanuel Macron, che ha annunciato per oggi il lancio
di una campagna internazionale. E il
sindaco della citta’, Anne Hidalgo, ha proposto “una conferenza
internazionale di donatori”:
un’occasione di confronto tra esperti e finanziatori. La famiglia Pinault, a
capo di Kering, il gigante del lusso che
controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga, ha risposto subito all’appello e ha
annunciato la donazione di 100 milioni di euro. Poche ore dopo, l’altro big del
lusso, Lvmh – a capo di marchi del calibro di Fendi, Bulgari, Christian
Dior, Bulgari, DKNY, Ce’line, Guerlain,
Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis
Vuitton- ha risposto rilanciando e raddoppiando: 200 milioni di euro. L’Ile de France, la regione
di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Anche in Usa si sono gia’ attivati:
la French Heritage Society, un’organizzazione che ha sede a New York, dedita proprio alla conservazione dei tesori
architettonici e culturali francesi, ha
lanciato una pagina web di raccolta fondi. E gia’ lunedi’ sulla piattaforma di
crowdfunding Go Fund Me sono state
create in tutto il mondo piu’ di 50 pagine
ispirate dal terribile incendio. Secondo Michel Picaud, presidente
dell’associazione “Friends of Notre-Dame de Paris, il progetto di restauro
della cattedrale costera’ 150 milioni di
euro. Ma Andre Finot, il portavoce della cattedrale, ha aggiunto che ci
vorranno anni per farla tornare al suo antico splendore e che comunque e’ “troppo
presto per fare un bilancio sui danni”.