Oggi celebriamo Yom Haatzmaut e se guardate l’Israele contemporanea, capirete perché festeggiamo.
Grazie a Dio, Israele sta ritornando alla vita, dopo la pandemia. Quasi tutto è nuovamente aperto, ed è possibile festeggiare e ritrovarsi insieme.
Nonostante la crisi globale, l’economia israeliana è forte, la cultura e la scienza prosperano, e l’apparato della difesa è pronto a far fronte a possibili minacce. Il mondo della Torah in Israele sta fiorendo, come mai prima nella storia ebraica. Anche la quantità di innovazioni, invenzioni e brevetti in Israele, è senza precedenti nel mondo.
Tutto questo non lo teniamo soltanto per noi. Condividiamo con il mondo le nostre idee e, naturalmente, con la nostra amica Italia. Ad esempio, abbiamo recentemente proposto all’Italia, di partecipare alla terza fase di sviluppo del vaccino israeliano, nonché di partecipare a una fase avanzata di sperimentazione e produzione di un farmaco per malati di Covid-19.
La settimana iniziata con Yom HaShoah, il Giorno della Memoria della Shoah, che termina con il Giorno dell’Indipendenza, Yom Haatzmaùt, costituisce una sorta di “Dieci giorni di Ringraziamento”.
Dall’esilio alla sovranità. Dalla distruzione alla rinascita. Dal lutto a un giorno di festa. Dalla Valle della Morte di Auschwitz alla Valle di Yezreel, alla Pianura della Giudea, alla Valle del Giordano, alla pianura costiera e fino al Monte del Tempio a Gerusalemme.
Un antico racconto medievale, narra di un ballerino che danzava in maniera meravigliosa, fino a sembrare fluttuare in aria senza peso. Era difficile credere che una danza così vertiginosa fosse possibile. Lo stupore degli spettatori aumentò, quando, alla fine della danza, notarono che per tutto questo tempo, le gambe del ballerino erano state legate con delle catene ma, ciononostante, esse riuscivano comunque a librarsi, e a raggiungere grandi risultati.
Capite dunque l’entità del miracolo chiamato Stato di Israele?
La verità è, che questo ballerino così bravo a ballare, non è solo era incatenato, ma è anche riuscito di fatto a far breccia, tra le pareti della tomba in cui cercavano di seppellirlo, solo meno di ottanta anni fa.
Il poeta Nathan Alterman, ha immaginato questo processo come “la meraviglia della nascita di una farfalla da un bruco”.
Lo stadio in cui il baco da seta diventa una crisalide, è uno stadio di morte e vuoto. Se si prova ad aprire il bozzolo, non si vede nulla. È necessaria una fede profonda nelle forze nascoste in questo bozzolo, che sembra morto. E chi sa aspettare pazientemente, vince e vede la sua salvezza, e arriva a far parte di questa meraviglia.
Noi ce l’abbiamo fatta.
Felice Yom Atzmaut!