Nei giorni scorsi si è diffusa – soprattutto sui siti ebraici ma anche su qualche giornale e sull’Ansa – la notizia del rifiuto da parte del sindaco di Palermo Leolluca Orlando e di quello di Bologna, Virginio Merola, a partecipare alla conferenza “Mayors Summit Against Anti-Semitism” (“incontro mondiale dei sindaci contro l’antisemitismo”). La ragione è che la conferenza si basa sulla definizione di antisemitismo dell’IRHA (l’”Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto”) adottata ormai da moltissimi parlamenti nazionali, università, comuni e regioni, secondo cui fra l’altro è antisemitismo anche negare agli ebrei i diritti che appartengono a tutti i popoli, compreso il diritto a uno stato nazionale. Chi vuole la distruzione di Israele, o nega la sua legittimità storica, è dunque un antisemita. Questo naturalmente non piace ai palestinisti, che vorrebbero al contrario vedere riaffermato un loro “diritto al terrorismo”. Essi hanno fatto pressione sui sindaci italiani perché si astenessero dalla conferenza. Nessuna meraviglia che Orlando abbia accettato il ricatto palestinista, anche se per giustificarsi ha diffuso una delle dichiarazioni più tartufesche e ipocrite mai lette nella politica italiana, che pure di ipocrisia è molto ricca, soprattutto rispetto a Israele: “Non parteciperò al summit – scrive Orlando su Twitter – ho grande ripulsa per ogni forma di antisemitismo, come ho grande rispetto per il popolo israeliano e grande rispetto per i principi e i diritti della legalità internazionale.” Che rapporto c’è fra la prima frase della dichiarazione e il seguito lo può forse spiegare più uno psicanalista, certo non un politologo. Ricordiamo comunque che Orlando ha concesso la cittadinanza onoraria di Palermo a Marwan Bargouti, terrorista condannato per omicidi multipli e ha onorato nella sua città la flottiglia che mirava a portare aiuti ai terroristi di Hamas contro Israele. Dunque la “lotta” contro Israele gli sta benissimo, e non meraviglia affatto che non partecipi a un incontro in cui la si condanna. Più dubbi desta la posizione di Virgilio Merola, di cui non si conoscevano precedenti prese di posizione antisemite. Ma bisogna ricordare che, come Orlando, anche Merola è un sindaco sostenuto dalla sinistra, in particolare dal Pd “in dialogo con i 5 stelle”. Evidentemente per costoro l’antisemitismo va rifiutato sì, ma solo a patto che non comprenda il rifiuto del terrorismo contro Israele. E’ la vecchia storia: amore e rimpianto per gli ebrei morti nella Shoà, licenza di uccidere quelli vivi, almeno nella loro patria storica.