L’indomani del quindicesimo anniversario della morte di Ilan Halimi, giovane ebreo francese vittima della ferocia antisemita, la Francia viene nuovamente scossa dall’aggressione ai danni dello scrittore ebreo Marek Halter, avvenuta tra la notte di venerdì e sabato scorso. Halter stava lavorando alla pubblicazione del suo nuovo libro “Un mondo senza profeti”, quando due malviventi sono entrati in casa, prima aggredendolo, poi intimandogli di non gridare. “Mi ero appisolato sulla sedia, controllando il mio libro, quando ho percepito una presenza e ho visto un uomo incappucciato sopra di me, e un altro sulla porta” racconta Marek, che prosegue:” […] entrambi indossavano guanti neri e mi sembravano professionisti, agili. Uno dei due mi ha preso a calci un paio di volte, lasciandomi con lividi e alcune ferite. Mi ha urlato “se gridi sei morto”. La sua carta di credito è stata lasciata sul tavolo “per mostrare che non era quella che li interessava”, ha dichiarato lo scrittore, mentre le chiavi di casa sono state rubate, un messaggio chiaro e diretto. La notizia è stata diramata dal giornale francese “Le Figaro”. Per Halter tra le cause dell’aggressione c’è anche l’uscita del suo prossimo libro “Un monde sans prophètes” nel quale attacca “l’intellighenzia religiosa”.