“Rivendico il diritto di pretendere che chi si è macchiato di determinati reati non possa salire su pulpiti e porsi come maestro di vita”. Lo ha detto il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, intervenendo all’incontro ”20 anni di Fervicredo nel ricordo delle vittime la cultura della legalità” che si tiene oggi a Venezia. “Chi si è macchiato di reati di sangue, terroristi, criminali, non salga sui pulpiti, non salga in cattedra e non diventi un maestro di vita”è il duro j’accuse di Gabrielli. “Non è sopportabile che queste persone, che molto spesso non hanno fatto abiura di quello che hanno compiuto producendo danni al paese e alle persone salgano in cattedra e vogliano raccontarci una storia diversa, offuscando quella che è la verità, e la memoria di chi ha pagato con la vita questo loro delirio e questa loro scelta di morte”, ha sottolineato concludendo il convegno per i 20 anni di Fervicredo. “Lo ritengo non sopportabile, non giusto non solo per coloro che hanno pagato con al vita come tanti colleghi, magistrati e giornalisti, ma anche nei confronti di una società, e di una democrazia che ha vinto questa scelta di morte”, ha detto il capo della Polizia. “Hanno sbagliato, non li poniamo al di fuori del consorzio sociale e chi ha sbagliato ha anche il diritto di redimersi, ma non vengano a farci la lezioncina”, ha concluso. (Dac/AdnKronos)