Benjamin Netanyahu ha ordinato la chiusura dell’unico aeroporto internazionale del Paese nel tentativo di impedire l’arrivo di nuove varianti del Covid. “Noi oggi chiudiamo l’aeroporto internazionale Ben Gurion, nessun altro Paese ha fatto quello che stiamo facendo noi”, ha detto il premier oggi alla riunione del suo gabinetto di governo, sottolineando l’intenzione di “chiudere ermeticamente i cieli, a parte casi eccezionali, per impedire l’ingresso di varianti del virus”.
Restano pienamente operativi i voli cargo, quelli medici e quelli per i servizi d’emergenza. “Per la prima volta nella storia agli ebrei non sarà consentito di entrare in Israele a meno che non si tratti di questione di vita o di morte” ha sottolineato il ministro dei trasporti Miri Regev.
Netanyahu ha detto di voler così difendere l’avanzata della campagna di vaccinazione: con appena il 20% della popolazione che rimane da immunizzare, Israele è il primo Paese al mondo che inizia a vaccinare anche i teenager. Il premier ha dovuto affrontare anche la questione degli scontri che si sono registrati tra ultra ortodossi e la polizia israeliana nella città di Ashdod, quando gli agenti hanno cercato di far chiudere un seminario religioso aperto in violazione delle regole anti Covid. Centinaia di studenti ultra ortodossi hanno cercato di forzare l’ingresso nel seminario e negli scontro 13 agenti sono rimasti feriti e 15 persone sono state arrestate. Scontri con gli ultra ortodossi si sono registrati anche a Tel Aviv.