“Anne Frank. La mia vita” è un libro scritto da Mirjam Pressler con le illustrazioni di Sualzo, edito Sonda Edizioni, che verrà messo in vendita in formato cartaceo ed ebook dal 14 gennaio. Si tratta di un libro, approvato dalla Fondazione Anne Frank di Basilea, che ripercorre la biografia definitiva di questa giovane ragazza di cui conosciamo tutti il triste destino.
Conosciuta per il suo famoso diario dove racconta il cambiamento della sua vita, il periodo passato a nascondersi per non farsi arrestare dai tedeschi e la fragilità emotiva che ne derivava. Ci hanno sempre presentato Anne Frank come una ragazzina timida, riflessiva e sognatrice. La vittima per eccellenza del nazismo. In questa biografia la scopriamo energica, passionale e volitiva. Decisa a farsi strada nella vita attraverso la scrittura.
Come racconta la scrittrice Mirjam Presser, si tratta di «una biografia dovrebbe sempre riportare alla luce i lati nascosti. E più famosa è la persona di cui si parla, maggiore è l’importanza dei dettagli, del dato umano, individuale. L’icona Anne Frank va ritrasformata nella ragazza, nell’adolescente, nella teenager degli anni Venti del secolo scorso. Rendere Anne di nuovo visibile: ecco l’obiettivo di questa biografia. Intendo puntare i riflettori sulla storia di una pubertà, dire tutta la verità sulla trasformazione di una ragazzina in donna, senza aggiustamenti o abbellimenti del caso.»
Un libro di 224 pagine, in formato 13×21, che si concentra sulle tematiche più vicine ad Anne come la sua passione per la scrittura, la storia della famiglia, i Paesi Bassi e gli ebrei lì radicati. Prima ancora dell’alloggio segreto e del nazismo, si parla anche dell’infanzia che ha vissuto Anne e delle persone che hanno fatto parte della sua vita come i genitori o la sorella Margot. Un libro che racconta il cambiamento, la crescita di Anne durante la clandestinità e la deportazione dove già conosciamo l’epilogo: Anne morirà di Tifo a Bergen-Belsen tra fine febbraio e inizio marzo 1945.
Una storia simile a quella di tanti giovani ragazzi ebrei che è senza dubbio rimasta nella memoria collettiva di tutti noi.