Non è cosa da poco offrire un caffè – rigorosamente espresso –
al capo del governo che ti fa visita a casa. E’ capitato a due giovani
italo-israeliani, emigrati da poco in Israele, Daniel e Michael Coen che ieri
hanno accolto nel loro piccolo appartamento a Tel Aviv, il premier Benjamin Netanyahu. A
fare gli onori di casa, oltre ai due ragazzi anche i loro genitori, Dario e
Veronica, che hanno voluto raccontare la loro storia, il rapporto che gli ebrei
italiani hanno con lo Stato di Israele, le difficoltà ma anche le grandi sfide
che ogni immigrato deve affrontare nella scelta di vivere in Israele.
“Avrei voluto far sapere a tutti e condividere con gli amici la
decisione di Netanyahu di farci visita alla vigilia della festa di Purim – ha spiegato
a Shalom, Dario Coen – ma precise procedure di sicurezza mi hanno imposto di
tenere riservata questa notizia”. “Con Netanyahu – prosegue Dario Coen –
abbiamo parlato delle difficoltà dei ragazzi immigrati e dei haylim bodedim (i
soldati che svolgono il servizio militare senza famiglia) e Netanyahu ha voluto
raccontarci la sua analoga esperienza, anche lui soldato con la famiglia all’estero”.
“Ci siamo salutati con un ciao – ha concluso Dario – .Io gli ho
promesso che, se verrà in Italia la prossima volta, gli farò assaggiare la ‘pizza
di Boccione’ (famosa pasticceria romana del quartiere ebraico) e gli farò
conoscere la mia terza figlia, Ghila, attualmente a Roma”. Quindi più che un
saluto è stato un arrivederci, perché Netanyahu ha ammesso: “l’Italia è la mia
seconda casa”.