“Non abbiamo dubbi su quello che sia successo.
Il nostro giudizio storico sugli eventi non cambia”. Così il rabbino capo
della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, commenta la notizia
dell’apertura degli archivi vaticani del pontificato di Pio XII. “Dovranno
uscire fuori cose clamorose per smentire i dati oggettivi storici – aggiunge -.
Vorremmo sapere quali documenti saranno messi a disposizione. Ci sono tutti o
solo una parte? Ci auguriamo che il Vaticano renda accessibile tutto”. “Onestamente penso che
se ci fosse stato qualcosa di clamoroso in quei documenti, sarebbe già uscito
fuori”, continua Di Segni. Con ogni probabilità anche la comunità ebraica
farà accesso ai documenti che dal 2020 saranno messi a disposizione del
Vaticano. “Ci sono studiosi accreditati
– conclude -, ma anche quelli della nostra comunità probabilmente
studieranno le carte. Ci sarà da lavorare”.
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