La prima
sonda lunare israeliana – finanziata da fondi privati – verrà lanciata questa
notte (le 3.45 di venerdì ora italiana) da Cape Canaveral su un vettore Falcon
9 della Space-X. La sonda, del peso di 585 chili, dovrebbe allunare l’11 aprile
prossimo: oltre a raccogliere dati sulla formazione del satellite, la sonda
contiene anche dei cd-rom con disegni di bambini, canzoni e immagini di simboli
israeliani, gli oggetti personali di un sopravvissuto alla Shoah e una Bibbia
ebraica.
La sonda è
stata costruita dalla SpaceIL,
un’organizzazione no-profit israeliana che ha raccolto 100 milioni di
dollari grazie a imprenditori, istituti di ricerca, Industrie Aerospaziali
Israeliane (Iai) e Agenzia Spaziale Israeliana (Isa).
Dopo essere stato
rilasciato dal Falcon 9, il rover entrerà nell’orbita terrestre percorrendo
rotte ellittiche, fino ad arrivare abbastanza vicino alla Luna da essere catturato
dalla sua gravità. Il rover si chiama
Beresheet, che in ebraico significa “all’inizio”, ed è poco più che
una dimostrazione di fattibilità, dal momento che la missione scientifica è
semplice e durerà solo un paio di giorni, ma la sua importanza è simbolica: la
prima missione israeliana e allo stesso tempo privata su suolo lunare, che potrebbe
cambiare l’esplorazione spaziale. In, futuro istituzioni pubbliche e aziende
private, come agenzie spaziali e centri
di ricerca fino alle compagnie di
telecomunicazioni, potrebbero acquistare spazi su veicoli privati per trasportare strumenti sul nostro
satellite. SpaceIL aveva partecipato
in passato al Google Lunar X Prize, la competizione spaziale da 30 milioni di
dollari iniziata nel 2007 e chiusa nel 2018 senza vincitori. L’azienda sarà
quindi la prima, tra i concorrenti di quel concorso, a raggiungere finalmente la Luna. Almeno altre cinque
aziende si preparano a seguirla e hanno già in programma un lancio entro il
2021.