“Lo
scontro”, titola oggi Le Parisien dopo la decisione della Francia di
richiamare il proprio ambasciatore dall’Italia a seguito dell’incontro avuto
dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio con i rappresentanti dei gilet
gialli.
Nel suo
editoriale, Le Monde sottolinea come, incontrando i rappresentanti dei gilet
gialli, Di Maio abbia “superato una linea rossa politica e
diplomatica”, quella “dell’interferenza attiva nella politica interna
di un paese”. Prima dell’incontro di martedì scorso, ha sottolineato il
quotidiano, “le tensioni tra Parigi e Roma, particolarmente accese dall’arrivo
al potere in Italia della coalizione nazionalista e antisistema tra la Lega e
il Movimento a 5 stelle (M5S) si erano limitate alle invettive tra i loro
leader e il presidente Emmanuel Macron”.
“Ma il viaggio di Di Maio, che è anche leader del M5S, a Montargis,
senza che nè le autorità francesi nè la sua stessa ambasciata a Parigi ne
fossero informati, si pone su un altro livello – ha proseguito – immaginate se
il premier francese, Edouard Philippe, o il ministro dell’Interno, Christophe
Castaner, andassero a incontrare ex brigatisti a Perugia senza informare le
autorità italiane e poi se ne vantassero su Facebook”.
“Di
Maio non è né Machiavelli né Lorenzo de Medici – scrive invece il giornale
Sud-Ouest – è difficile credere che il paese di Dante e Visconti, di
Michelangelo e Verdi, oggi abbia questi leader”. Il quotidiano L’Union
denuncia invece una diplomazia italiana “lanciafiamme”,
“suicida” e “di rara stupidità”.
Per La
Croix, la Francia ha “ragione” a richiamare l’ambasciatore: il
quotidiano cattolico ricorda che la diplomazia “serve prima di tutto a
raffreddare i fronti” e che “preferendo l’insulto e l’oltraggio, il
governo italiano ha cambiato registro”.
Le Figaro
inquadra il “duello” franco-italiano nel contesto delle prossime
elezioni europee, “tanto cruciali quanto incerte, (che) spingono il
presidente francese a schierarsi tra le due linee politiche che dividono il
continente”. “Opponendo i ‘progressisti’ ai ‘nazionalisti’,
fustigando la ‘lebbra populista’, denunciando l”irresponsabilità’ del governo
italiano, ponendosi come l’avversario di Orban, Macron ha scelto il suo campo
in Europa”, secondo l’analisi di Le Figaro. Il quotidiano conservatore
deplora però questa polarizzazione macroniana tra “buoni” e
“cattivi” paesi europei.