“Mi insultano ogni giorno, mi minacciano di
morte, mi scrivono, anche in queste ore, parole irripetibili. Mi preoccupa lo
sdoganamento etico di sentimenti che credevo più circoscritti”. Lo rivela
a Repubblica Emanuele Fiano, deputato del Pd e figlio di Nedo, l’unico scampato
di un’intera famiglia ad Auschwitz. “Anche nel secolo scorso – dice
commentando il tweet di Elio Lannutti sulle banche e i ‘Savi di Sion’ – ai
momenti di disagio sociale ed economico corrispondeva la ricerca del corpo estraneo,
del nemico, del complotto. Siamo in una fase di sdoganamento del linguaggio,
delle parole, pronunciate senza pudore. Mi dicono: con te avremmo risolto ogni
problema alla radice se anche tuo padre fosse finito nel forno ad
Auschwitz”. Ha paura? “A volte sì – risponde – sono insulti che
lasciano inquietudine. Ma la politica è una medicina. Ci insegna, non solo
quella del mio versante, che la realtà si può cambiare. Vivo questa
recrudescenza, per fortuna minoritaria, come figlio di mio padre. Lui mi ha
insegnato: mai mollare, mai piegare la schiena”.