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    La vittoria dei populisti e lo ‘Stato buono’. L’ultimo libro di Maurizio Molinari

    Giovedì
    17 gennaio, presso la suggestiva cornice della Fondazione Marco Besso, si è
    tenuta la presentazione del libro “Perché è successo qui”, ultimo libro di
    Maurizio Molinari, direttore de La Stampa. Il libro cerca di rispondere alla
    domanda, trovando dodici motivi per il quale l’onda populista è riuscita nel
    nostro paese ad arrivare fino a Palazzo Chigi.

    L’evento
    si è aperto con i saluti di Ruth Dureghello, presidente Comunità ebraica di
    Roma, che ha sottolineato l’importanza di parlare e di conoscere temi di
    attualità come quelli discussi dall’autore, presente alla serata insieme al
    Sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, Francesco Rutelli e Lucia
    Annunziata, direttore di Huffington Post Italia, moderatrice dell’evento che ha lodato la capacità
    di Molinari di saper non solo riportare i dati, ma cercare di dare risposte a
    domande tra le quali: “Perché l’Italia sta prendendo una deriva a destra?”.

    A
    prendere la parola dopo il direttore dell’Huffington Post, Francesco Rutelli,
    il quale ricorda che “non è successo solo qui, ma anche nel resto d’Europa”
    poiché i “partiti centristi”, ovvero i partiti che fino ad ora si contendevano
    la maggioranza, come possono essere qua in Italia il Partito Democratico e
    Forza Italia , hanno perso l’appeal dell’elettorato che ha cercato nuove
    soluzioni come il Movimento Cinque Stelle e la Lega. Un capitolo che ritiene di
    enorme importanza e attualità, è l’ultimo, che tratta la figura di Putin e il
    relativo piano di indebolimento del peso politico dell’Unione Europea, “anche
    grazie all’aiuto del nostro paese con questa deriva populista” come ricorda
    Rutelli. Altro punto toccato è il tema dei migranti, e ha considerato
    “eccellente la riflessione della necessità di un premier donna con ideali non
    radicali, soprattutto in un paese come il nostro, dove la leadership è
    esclusivamente maschile”.

    La
    discussione è proseguita con l’intervento dell’Onorevole Armando Siri, che
    riconduce la nascita dei populismi all’inizio degli anni Novanta, con Forza
    Italia di Silvio Berlusconi, che ha rivoluzionato completamente la politica in
    Italia, “con la comunicazione politica di massa con l’utilizzo della
    televisione”. Proseguendo nella spiegazione della nascita dei populismi, il
    Sottosegretario ai Trasporti spiega come il disagio derivante dalla crisi, ha
    portato alla necessità di nuovo interlocutore, “qualcuno che ti capisca e che
    parli alla gente senza troppi giri di parole, cogliendo a pieno il disagio
    dell’elettorato”. Proseguendo nel suo intervento ha posto un focus su un altro
    tema trattato da Molinari nel suo libro: internet e l’uso dei social,
    considerato da Siri “uno dei principali veicoli di espressione del disagio,
    della solitudine e della paura del diverso che gli italiani stanno vivendo”.

    A
    prendere infine la parola, l’autore del libro Maurizio Molinari, il quale ha
    definito il voto di marzo scorso, “un evento rivoluzionario, dove il ceto medio
    sentendo la necessità di protezione dal disagio, ha votato quelle forze
    populiste che si sono poste come soluzione a questo problema” attraverso il
    cosiddetto “good state”, lo stato buono, che secondo il direttore deve
    proteggere le classi più deboli. Il portare avanti il progetto del good state,
    sarà secondo Molinari, la vera sfida che ha portato con sè questa rivoluzione,
    dove solo il tempo saprà darci una risposta.

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