Sarà il Medio Oriente, un luogo da
sempre al centro del dibattito, e purtroppo non solo, politico internazionale il
protagonista della puntata de “La Grande Storia” in onda oggi, alle
21.15 su Rai3. Grazie ai puntuali interventi di Paolo Mieli, l’appuntamento di
domani non sarà una cronaca di avvenimenti ma, come sempre, cercherà di
spiegare le ragioni profonde e lontane dei problemi giunti fino a noi,
mostrando come e quando si sono formati quegli Stati al centro di un’area tra
le più contese e difficili della Terra. Il primo documentario sarà Israele. Nascita
di una nazione (1896-1948) di Andrea Orbicciani: non è la storia dei 70 anni di
vita dello stato ebraico ma il racconto della sua lunga gestazione, dalle idee
sioniste di Theodor Herzl di fine Ottocento alla prima immigrazione in Palestina
fino alla seconda guerra mondiale, alla Shoah, che farà di questo luogo la
terra promessa di chi è riuscito a scampare allo sterminio nazista.
Da Israele all’Iran. Dal 12 al 16
ottobre del 1971, tra le rovine di Persepoli, si celebrano i 2500 anni
dell’Impero di Ciro il Grande. Lo Scià Mohammad Reza Pahlavi vuole rivendicare
il glorioso passato persiano ma anche presentare al mondo il suo Iran, moderno
e laico. C’era una volta lo Scià di Paola Lasi è il racconto della parabola del
‘Re dei Re’, dagli anni dei successi economici grazie al petrolio e alle grandi
multinazionali, al 1979, anno della sua fuga dall’Iran e della nascita della
repubblica islamica sotto la guida di Khomeini.
Infine
l’Iraq. Quando è nato? Come è nato? Perché è nato? La terra tra il Tigri e
l’Eufrate ha una lunghissima storia. Qui sono nate le prime grandi civiltà, ma
Iraq è una creazione recente, occidentale, anzi britannica, a cui ha
partecipato in modo decisivo una donna. Gertrude Bell. La ‘madre’ dell’Iraq di
Nicola Bertini è la storia di una donna che all’inizio del ‘900 sarà al centro
del grande gioco geopolitico che disegnerà il Medio Oriente così come è giunto
fino a noi. (AR/AdnKronos)