Contro il terrorismo di matrice jihadista in rete sono stati monitorati circa 36.000 spazi web e rimossi 250 contenuti. E’ quanto emerge dal bilancio 2018 della Polizia postale e delle comunicazioni alla quale una recente direttiva del ministro dell’Interno ha confermato le competenze in materia di contrasto al fenomeno del terrorismo di matrice jihadista in rete, con particolare riferimento al monitoraggio del web, quale principale strumento di strategia mediatica del Daesh. Nell’ambito della prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista e, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione, la Polizia Postale e delle Comunicazioni -si legge in una nota- ha svolto attività sia di iniziativa, che su specifica segnalazione, al fine di individuare i contenuti di eventuale rilevanza penale all’interno degli spazi e servizi di comunicazione on line, siti o spazi web, weblog, forum, portali di social network e i cosiddetti ”gruppi chiusi”, anche a seguito di informazioni pervenute dai cittadini tramite il Commissariato di Ps online. Nel corso dell’attività di monitoraggio -continua la nota- si è inoltre riscontrato un effettivo incremento dell’azione da parte dei maggiori fornitori di servizi Internet (Facebook, Google, Twitter, etc.) volta alla rimozione di contenuti illeciti presenti sulle proprie piattaforme, grazie anche alla richiesta di maggiore collaborazione elaborata in numerose sedi istituzionali nell’ambito di progetti internazionali (es. EU Internet Forum), ai quali ha preso parte la Specialità. (Red/AdnKronos) ISSN