Sarà un caso, oppure no, che due fra le più importanti e autorevoli personalità dell’ebraismo italiano, i Maestri Riccardo Di Segni e Roberto Della Rocca, si siano espresse a più riprese contro la c.d. “religione della Shoà”, laddove sovrasta l’identità ebraica e, aggiungeremmo sommessamente noi, non solo quella. Sennonché, ad interrompere questo circolo vizioso, vi è stato un vergognoso intervento che, per chi lo sapesse decrittare, dovrebbe precludere, ai soggetti più attenti, qualsivoglia recidiva. Perché un conto è una certa distratta infingardaggine, altro è la persistenza entusiastica nell’errore. Ci sarebbero, poi, diverse considerazioni da fare in argomento, molte delle quali, per quanto evidenti, sono state sviluppate, da ultimo, da Georges Bensoussan. Se gli ebrei sono stati spogliati sovente della loro vita e dei loro beni (Sigmund Freud ha tolto loro Mosé); noi faremmo un torto non da poco se spogliassimo loro anche dell’identità sostituendola o restringendola al genocidio.