Il Consiglio
Affari Interni della Ue ha approvato la scorsa settimana una dichiarazione
sulla lotta contro l’antisemitismo riconoscendo che “le comunita’ ebraiche
in alcuni paesi dell’UE si sentono particolarmente vulnerabili agli attacchi
terroristici, a seguito di un aumento degli incidenti violenti negli ultimi
anni”. Il Consiglio Ue “rileva che l’odio antisemita rimane diffuso,
come confermato dal rapporto dell’Agenzia dei diritti fondamentali del 2018
sull’antisemitismo”. La dichiarazione invita gli Stati membri “ad
adottare e attuare una strategia olistica per prevenire e combattere tutte le
forme di antisemitismo, come parte delle loro strategie per prevenire il
razzismo, la xenofobia, la radicalizzazione e l’estremismo violento” e
“invita gli Stati membri ad aumentare i loro sforzi per garantire la
sicurezza delle comunita’, delle istituzioni e dei cittadini ebraici”.
A soli pochi
giorni da questa importante dichiarazione, sono stati diffusi oggi i risultati
preoccupanti di una ricerca sulla condizione degli ebrei in 12 Paesi Ue, dove
si stima vivano il 96% degli ebrei europei , effettuata dell’Agenzia dell’Ue
per i diritti fondamentali (Fra). Il 90%
di tutti gli intervistati ha denunciato la costante crescita dell’antisemitismo
anche online e per il 70% media e politici sono fonti che alimentano l’odio per
glie ebrei. Sale e arriva all’81% (+14% rispetto al 2012) la percentuale degli
ebrei italiani convinti che l’antisemitismo sia aumentato negli ultimi sei
anni.
“Decenni
dopo l’Olocausto, scioccanti livelli di antisemitismo continuano ad affliggere
l’Ue”, ha affermato il direttore della Fra, Michael O’Flaherty. “Gli
Stati membri devono prenderne nota e intensificare i loro sforzi per prevenire
e combattere il fenomeno. Gli ebrei hanno il diritto di vivere liberamente,
senza odio e senza paura per la loro sicurezza”, ha aggiunto commentando i
dati del sondaggio sulla discriminazione e i reati di odio contro gli ebrei nell’Unione europea. In base alla rilevazione
circa il 90% degli intervistati, in tutti i Paesi in cui è stata condotto il
sondaggio, ritiene che l’antisemitismo stia crescendo nel loro Paese. Stessa percentuale
per chi lo ritiene particolarmente problematico online, mentre circa il 70%
degli intervistati cita i media e l
politica come fonti comuni di antisemitismo. Inoltre, quasi il 30%
dichiara di essere stato molestato. Secondo lo studio, l’antisemitismo sembra essere
così radicato nella società che le molestie regolari sono diventate parte della
normale vita quotidiana. Infatti quasi l’80% non segnala incidenti gravi alla
polizia o a qualsiasi altro corpo delle forze dell’ordine. Spesso è perché sono
convinti che nulla cambierà. Inoltre più di un terzo evita di partecipare a
eventi ebraici o di visitare siti ebraici perché teme per la propria sicurezza
e si sente insicuro. Tra le misure urgenti richieste agli Stati membri per prevenire
e combattere l’antisemitismo, un rafforzamento dell’istruzione sui temi
dell’Olocausto e attività di sensibilizzazione, ma anche monitorare
regolarmente i reati di odio nei confronti degli ebrei, con un invito a tutti i
Paesi membri a recepire pienamente e correttamente le leggi Ue per contrastare
il razzismo nella loro legislazione nazionale. I risultati riguardano 12 Stati
membri: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia,
Olanda, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito.