Pochi lo ricordano a Firenze, ma Enzo Bonaventura fu una delle più brillanti personalità che animarono i salotti culturali fiorentini fino alla metà degli anni ‘30 dello scorso secolo. Nato a Pisa nel 1891 e formatosi a Firenze al laboratorio di Psicologia sperimentale, sotto la guida di Francesco De Sarlo, fu docente di Psicologia alla facoltà fiorentina di Lettere fino al 1938 quando – insieme ad altri docenti e studenti ebrei – fu espulso dall’Ateneo a causa delle leggi razziali. Si rifugiò in Palestina, alla Hebrew University di Gerusalemme, dove fondò il Dipartimento di Psicologia. Per ricordarlo, a 80 anni dalle leggi razziali, la Giunta del Comune di Firenze ha approvato la delibera – presentata dall’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci – che intitola alla memoria di Enzo Bonaventura il giardino di via Gino Capponi interno ai locali dell’Università.
La scelta di dedicare un’area pubblica a Enzo Bonaventura fa seguito anche alla richiesta presentata da David Meghnagi, professore presso l’Università degli Studi Roma Tre e direttore del Master Internazionale sulla Shoah. L’iniziativa ha il sostegno dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.