Il Dipartimento di Stato americano ha approvato nei giorni scorsi un’altra tornata di sanzioni nei confronti di alcuni esponenti di Hezbollah, il movimento sciita libanese sostenuto dall’Iran, designandoli come “terroristi globali”. Tra questi, e’ apparso il nome di Jawad Nasrallah, 37 anni, secondogenito del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Nella designazione del Dipartimento di Stato – con la quale tra gli altri provvedimenti si congelano tutti gli asset dei soggetti in questione – si legge che Jawad Nasrallah sarebbe “la stella nascente di Hezbollah”, che avrebbe gia’ condotto attivita’ di reclutamento di uomini per operazioni militari contro i soldati israeliani nella West Bank e che nel 2016 avrebbe anche provato a installare una cellula segreta del gruppo in Cisgiordania. Jawad Nasrallah e’ anche apparso in pubblico (a differenza del padre, i cui discorsi pubblici sono tenuti in localita’ segrete e registrati, ndr) in diverse occasioni, una delle quali fu una famosa fiera del Libro a Beirut nel 2007, nella quale presento’ un libro da lui scritto, intitolato “Lettere della resistenza” (ad Israele, ndr), nel quale si glorifica la vita di martiri morti combattendo contro Israele, incluso suo fratello Hadi, morto combattendo le truppe israeliane nel sud del Libano nel 1997. E’ sempre del 2007 una sua intervista, nella quale si rifiuta di fornire dettagli sul suo grado di affiliazione ad Hezbollah, parlando genericamente di “dedicare la sua vita alla resistenza”, e aggiungendo, in modo piuttosto insolito per un leader del gruppo sciita, di amare musica, poesia e commedie cinematografiche. E’ anche stato attivo per qualche tempo su Twitter, prima che il suo account venisse chiuso.