Presso la
casa della memoria, in Via S. Francesco di Sales a Trastevere, è stato presentato-
a cura di ANPI, ANED e circolo “Gianni Bosio” – il libro “La
famiglia F” (Laterza, 2018): in cui Anna Foa, figlia del celebre Vittorio,
narra la storia appunto della sua famiglia, tra passioni, letture, impegno sociale,
sullo sfondo delle grandi tragedie del Novecento. “Mio padre Vittorio – ha
precisato l’ Autrice dopo breve introduzione di Aldo Pavia, dirigente ANED – in
realtà non è mai stato comunista”: al massimo – ha aggiunto lo storico
Mario Avagliano – si è candidato come indipendente nelle liste PCI.
“Mentre il suo rapporto con l’ebraismo – ha proseguito Anna – è stato
assai piu’ complesso e articolato. Un po’ come tanti esponenti della borghesia
ebraica italiana, e tedesca, di fine ‘800 – primi del ‘900, infatti, lui si
sentiva ebreo per i forti legami non con la religione ebraica, ma con la storia
e con tutta la tradizione culturale e spirituale laica dell’
ebraismo;specialmente con quella passione per la verità e la giustizia che
troviamo già nella Bibbia, e che, negli ambienti ebraici europei di allora, era
fortemente permeata di valori etici e di cosmopolitismo. Un tema, questo, su
cui, tra l’altro, ha insistito molto un tipico rappresentante di questo
indirizzo: Sigmund Freud”.
L’ebraismo
di VittorioFoa, in sostanza,era molto vicino a quello dei fratelli Rosselli o
di Umberto Terracini. “Mia madre, piu’ a sinistra di mio padre, sarda, di
cognome Giua, era anche lei, forse, di lontane radici ebraiche, però – ha
aggiunto ironicamente l’ Autrice – era una fan della celebre “teoria dei
Kazari” sulle origini del popolo ebraico (con la celebre ipotesi
della”tribu’ scomparsa”)”. Oggi, hanno convenuto relatori e
pubblico, nell’ebraismo europeo dobbiamo assolutamente recuperare tutto questo
clima spirituale e culturale:”mentre il male del nazionalismo sovranista,
invece,purtroppo sta toccando anche il nostro mondo. Dobbiamo creare nella
società europea, insieme alle sue energie migliori, un clima di opinione pubblica
decisamente antirazzista”.